Imperia, accusato di abusi sessuali su figlia. Pm chiede condanna a 8 anni

29 ottobre 2019 | 12:32
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Imperia, accusato di abusi sessuali su figlia. Pm chiede condanna a 8 anni

Avvocato della parte civile: «Bambina traviata nella sua delicatezza»

Imperia. Il pubblico ministero Paola Marrali ha chiesto la condanna a 8 anni di reclusione per G.G., 41 anni, accusato
di aver abusato sessualmente della figlia, all’epoca dei fatti una bimba di 6 anni, durante una vacanza a Riva Ligure nel luglio del 2014.

Nel corso della sua requisitoria, davanti al tribunale collegiale di Imperia, presieduto dal giudice Donatella Aschero, il pm ha ricostruito le vicende processuali, avvalorandosi della perizia redatta dalla psicologa psicoterapeuta nominata dal giudice per valutare la bambina, nel corso delle indagini preliminari: «La minore è attendibile e ho riscontrato indicatori compatibili con un presunto abuso»,aveva dichiarato il perito in una precedente udienza, aggiungendo di non avere dubbi sul fatto che «i contenuti riferiti dalla bambina non siano dovuti a condizionamenti subiti dalla madre né dalla nonna». Sempre l’esperta aveva inoltre sottolineato la presenza di «indicatori post traumatici» nella presunta vittima, in particolare il senso di colpa e vergogna.

«Bambini massacrati, distrutti, da un soggetto che avrebbe dovuto tutelarli», ha aggiunto l’avvocato che tutela la madre e la nonna della piccola, costituitesi parti civili nel processo. E ancora: «Quella bambina è stata traviata nella sua delicatezza».

Il padre accusato si è invece dichiarato innocente, aggiungendo: «A me queste cose mi fa schifo solo sentirle». E per quelle frasi che la piccola avrebbe pronunciato davanti alla mamma e alla nonna «Papà mi ha fatto male, ha fatto una cosa brutta», «Io e papà abbiamo un segreto», l’uomo non sa darsi una spiegazione: «Magari ha sentito qualcosa, o visto qualcosa da altri. Io so solo che piuttosto di fare del male ai miei figli mi ucciderei. Morirei se sapessi che qualcuno ha fatto loro del mare», aveva giurato nel corso del suo esame.

Ora spetta ai giudici decidere se condannarlo o credere alle sue parole. La sentenza è attesa per il prossimo 12 novembre.