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‘Giochiamocela bene’, al via il progetto dell’Asl 1 imperiese per combattere la ludopatia

14 ottobre 2019 | 17:08
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In provincia di Imperia nel 2018 si sono registrati 1390 casi

Imperia. L’Asl 1 imperiese è scesa in campo per contrastare la ludopatia con il progetto ‘Giochiamocela bene‘ per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo. Il progetto, reso possibile grazie a uno stanziamento regionale di 150mila euro, prevede due aree di intervento, rivolte all’intera popolazione della Provincia: azioni di prevenzione e comunicazione e azioni di trattamento, cura e riabilitazione. Azioni che verranno intraprese grazie all’integrazione dell’attuale équipe del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, con personale giovane ma altamente specializzato (Psicologi, Educatori Professionali e Assistenti Sociali) che possa dedicarsi efficacemente all’assessmant ed alla riabilitazione dei ludopatici.

I dati, in provincia di Imperia, sono allarmanti. Nel 2018 l’Asl 1 imperiese ha seguito 46 pazienti affetti da gioco d’azzardo patologico. Di questi 14 sono stati presi in cura a Imperia, 24 a Sanremo e 8 a Bordighera. Ma i dati che più spaventano, tra quelli enunciati dal dottor Giancarlo Ardissone, direttore del dipartimento integrato di Salute Mentale e Dipendenze, sono quelli di chi affianca la ludopatia ad altre dipendenze. Oltre ai 46 imperiesi colpiti da dipendenza da gioco d’azzardo, ci sono altri 950 pazienti in cura sia per ludopatia che tossicodipendenza (235 a Imperia, 364 a Sanremo e 351 a Bordighera) e 394 persone che oltre al gioco sono dipendenti da alcol (152 Imperia, 137 Sanremo, 105 Bordighera).

A giocare sono soprattutto uomini, tra i 14 e i 70 anni. Ma non mancano le donne. «Siamo in un rapporto di 2 a 1», spiega Ardissone, che specifica come dal gioco si possa guarire: «Basta che chi chiede aiuto non interrompa la terapia e il percorso che gli consigliamo – dice – E la guarigione sarà assicurata».

«Il gioco d’azzardo esiste dalla notte dei tempi, ma ora siamo in situazione particolare – dice il medico – Negli ultimi 5 o 6 anni abbiamo registrato un incremento notevole di persone che si rivolgono a noi». Una conseguenza, secondo il professionista, della presenza sul mercato italiano di 51 tipologie di gioco diverse: «Oggi si gioca nelle tabaccherie, nei bar, negli autogrill, nelle sale bingo. Si gioca alla lotterie, si fanno scommesse. Ci sono le slot machines e c’è internet, con i giochi al computer – spiega -. Nel 2018 lo Stato ha avuto un guadagno netto di 11 miliardi di euro: lo 0,6 per cento del Pil, il 2 per cento delle entrate tributarie complessive. Le imprese coinvolte sono circa 6600 con circa 100mila addetti. E’ l’industria più in salute del Paese».

Le persone affette da ludopatia, ma anche i loro parenti, possono chiamare gratuitamente il numero verde 800 185 448. «A chi chiama è garantito l’anonimato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale – Verranno fornite informazioni utili e necessarie per far sì che questa patologia non degeneri in qualcosa che distrugge persone e nuclei familiari».