Elezioni regionali in Umbria, «accelerare la riorganizzazione del M5S»: l’analisi dell’onorevole Leda Volpi
«Peccato che a promettere un fantomatico cambiamento siano quelli che hanno governato negli ultimi 25 anni»
Imperia. Riorganizzare il Movimento 5 Stelle e tornare ad ascoltare la base. L’onorevole Leda Volpi analizza il voto delle elezioni regionali in Umbria che, al netto dei problemi giudiziari incontrati dalla giunta uscente, ha registrato una sostanziale disfatta dell’alleanza PD-M5S.
«Innanzitutto faccio una riflessione. L’Italia è un paese in perenne campagna elettorale: quasi ogni mese va al voto qualche regione, o qualche grande città, se non ci sono le elezioni politiche o quelle europee, spiega la deputata pentastellata. E anche il clima della politica e della stampa “nazionale” è pervaso continuamente da toni di campagna elettorale. Tutti promettono tutto, e in questo ultimo anno la promessa elettorale che ricorre di più è il “cambiamento”. Peccato che a promettere un fantomatico cambiamento siano quelli che hanno governato negli ultimi 25 anni, come Berlusconi, la Lega nord, la Meloni. Perfino Toti, che governa la Liguria da 5 anni, parla di cambiamento (da chi? da se stesso?). Per non parlare di Renzi&co. Mi piacerebbe invece che si parlasse di più dei temi e soprattutto che tutti i politici si presentassero agli elettori con il resoconto delle cose realizzate anziché di quelle che intendono fare. Perché sono decenni che gli italiani si sentono fare promesse, ma quando verrà la resa dei conti per questi signori?
Sul risultato del voto in Umbria che dire? Spero che gli umbri possano avere una giunta regionale fatta di persone incensurate che pensino ai cittadini senza cadere nei soliti scandali di corruzione, anche se l’esempio di altre regioni come Sardegna, Lombardia e anche Liguria (ricordate le condanne per le “spese pazze”?) non è roseo.
Il MoVimento 5 Stelle nelle competizioni regionali spesso non ha raggiunto i risultati delle elezioni nazionali, sono dinamiche diverse. Il dato dell’Umbria ci fa capire che il MoVimento ha bisogno di accelerare la fase della riorganizzazione interna, lasciando da parte le strategie partitiche che non ci appartengono. Lo scopo principale del M5S non è la ricerca del consenso, ma è raggiungere gli obiettivi promessi. La rivoluzione culturale e gentile che noi auspichiamo non può avvenire in un anno, ma stiamo ponendo le basi lavorando con umiltà, ognuno col proprio contributo personale.
Il reddito di cittadinanza, il superamento della legge Fornero (quota 100, azione donna, ape sociale), la legge anticorruzione con la riforma della prescrizione, il decreto dignità, le misure per la tutela dell’ambiente e gli incentivi alla mobilità elettrica, il taglio dei privilegi (vitalizi, pensioni d’oro, riduzione numero dei parlamentari) sono solo alcune delle promesse che abbiamo mantenuto “obbligando” i vecchi partiti a votarle.
In vista delle prossime elezioni regionali in Liguria spero che saranno coinvolti e ascoltati tutti i portavoce del territorio, gli attivisti e i cittadini. Ascoltare la base è importante perché siamo e dobbiamo continuare ad essere una comunità attiva e inclusiva, che nel suo evolversi deve mantenere come faro le 5 Stelle e come strumenti il merito, le competenze e l’integrità».