Visibilità ai giovani e «palco elegante», Amadeus racconta il suo Festival di Sanremo

27 settembre 2019 | 18:02
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Visibilità ai giovani e «palco elegante», Amadeus racconta il suo Festival di Sanremo

Il direttore artistico e presentatore è al lavoro per la kermesse canora numero 70

Sanremo 2019 sarà una vetrina per i giovani talenti della musica italiana. Non solo il direttore artistico e conduttore Amadeus ha ripristinato la categoria delle Nuove proposte, soppressa lo scorso anno dal suo predecessore, ma gli emergenti avranno visibilità a partire già dalla metà di novembre su Rai Uno. Previsti infatti quattro appuntamenti pomeridiani che il 17 dicembre culmineranno nella serata finale di Sanremo Giovani, in onda sempre sulla rete ammiraglia della televisione di stato in diretta, molto probabilmente, dal Teatro del Casinò.

Come ha spiegato lo stesso Amadeus a Tv Sorrisi e Canzoni, «Dopo le selezioni iniziali, rimarranno 20 giovani in gara. Da metà novembre avranno un mese di visibilità, li conosceremo, ascolteremo le loro canzoni e alla fine resteranno i 10 che andranno (anzi, che accompagnerò fisicamente) a Sanremo Giovani. Da quella serata, per la quale stiamo preparando delle sorprese, ne usciranno cinque a cui si aggiungeranno i due vincitori di Area Sanremo più la vincitrice di Sanremo Young: loro otto saranno i protagonisti delle Nuove Proposte del Festival a febbraio. Mi piacerebbe che il vincitore potesse partecipare di diritto al Festival successivo tra i Big, ma questo riguarderà il prossimo direttore artistico».

Per permettere anche ai giovanissimi di mostrare il loro talento sul palco dell’Ariston, Amadeus ha abbassato l’età dei partecipanti a 15 anni.

Quanto ai big, i cantanti in gara dal 4 all’8 febbraio saranno 20 e saranno annunciati durante la puntata dell’Epifania dei Soliti ignoti.

La scenografia sarà di Gaetano Castelli, al regia di Stefano Vicario, il direttore delle luci Mario Catapano e il coreografo Daniel Ezralow. Al magazine di Aldo Vitali, il presentatore ha confidato che «a tutti loro, e in particolare a Gaetano Castelli, che poi è la sintesi di come sarà il mio Festival: “Vorrei un palco elegante, importante, che rispecchi la tradizione del Festival ma vorrei anche degli elementi di innovazione”. Quando lo spettatore guarda il palco deve dire: “Che bello! È Sanremo, però ci sono tocchi di novità”. E stiamo andando in quella direzione: il palco è bellissimo».

E se tradizione e innovazione saranno le parole chiave della kermesse numero 70, queste saranno unite da un terzo elemento, il racconto. Sempre Amadeus: «Non deve essere il Sanremo del “Signore e signori ecco a voi…”. Vorrei che fosse un Sanremo in cui tutto quello che accade sul palco accade perché c’è un motivo, c’è un racconto dietro. Al di là della gara, della liturgia dell’ascolto delle canzoni, lo spettatore non saprà cosa potrà accadere. E dove potrà accadere… Stiamo pensando a qualcosa di sorprendente!».

Tra le altre novità, la serata delle cover del giovedì entrerà in gara: «L’esibizione sarà votata e il voto si sommerà a quello delle altre serate».