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Terminato il servizio antincendio boschivo dei motoclub del ponente ligure, le parole di Danilo Benza

16 settembre 2019 | 13:53
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Terminato il servizio antincendio boschivo dei motoclub del ponente ligure, le parole di Danilo Benza

«I motociclisti alle prime avvisaglie di fumo o incendio, si recano sul posto per verificare se si tratta di qualcuno che sta bruciando sterpaglie o se invece si tratta veramente di un principio d’incendio»

Sanremo. Danilo Benza, presidente del Moto Club Sanremo, segnala la fine del servizio antincendio boschivo che i motoclub del ponente ligure svolgono durante tutta l’estate e fa chiarezza sull’annosa ed irrisolta questione della circolazione fuoristrada coi mezzi a motore:

«Si conclude, con questo weekend, il servizio antincendio boschivo che, dal mese di luglio, una quarantina di motociclisti fuoristrada appartenenti a quattro moto club del ponente ligure svolgono volontariamente, ed a proprie spese, a tutela del territorio.

Questo servizio, che si svolge per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con i Carabinieri Forestali su percorsi concordati, ha lo scopo di tenere sotto controllo alcune zone della provincia particolarmente a rischio, ed in particolare l’area del Monte Faudo e quella a monte di Sanremo, inclusi i comuni di Perinaldo, Baiardo, Ceriana e zone circostanti.

I motociclisti, appartenenti tutti al Motoclub Imperia, Sanremo, Enduro Sanremo e Gentlemen Bordighera alle prime avvisaglie di fumo o incendio, a seconda della distanza, si recano sul posto per verificare se si tratta di qualcuno che con le opportune cautele sta bruciando sterpaglie o se invece si tratta veramente di un principio d’incendio; in questo caso viene immediatamente allertato il 112 che provvede ad inviare sul posto chi é preposto al servizio, VV FF, Forestale.

Mi duole constatare come, particolarmente in questi ultimi tempi, i motociclisti fuoristrada siano stati presi di mira per i danni che arrecano al territorio, e questo è un luogo comune da molti anni, ma spesso si dimentica che moltissimi sentieri del nostro entroterra sono mantenuti attivi e puliti proprio grazie all’opera dei motociclisti i quali, per poter transitare, provvedono, spendendo tempo e denaro, alla manutenzione dei sentieri e delle mulattiere. Moltissimi sentieri, che per diverse ragioni non sono più percorsi dai motociclisti, sono diventati impraticabili, e chi si lamenta del fatto che i motociclisti creano danno e disturbo, si guarda bene dall’andarli a pulire e mantenere attivi.

In molti casi si sono cementate strade interpoderali il cui fondo era divenuto impraticabile per trattori e mezzi agricoli, e ciò impiegando tempo, durante le domeniche, ed acquistando, a spese dei moto club, misto, rete e cemento. Certo e’ che nel cesto di mele ci sono anche quelle marce, ma non sono quelle da cui prendere esempio, teniamo invece in considerazione coloro che, da 50 anni , le prime moto fuoristrada sono infatti degli anni 60, si preoccupano del territorio usandolo con attenzione e curandolo anche a favore di chi ama andare a piedi nei boschi percorrendo sentieri storici e dando per scontato che si mantengano puliti da soli, ma così non è, e anche se molti non lo sanno, buona parte di questi sono mantenuti dai motociclisti.

Aspetto importante, e non ultimo, è quello turistico, infatti gare di rilevanza nazionale ed internazionale portano in riviera un gran numero di appassionati che frequentano i nostri ristoranti, alberghi e ristori in generale, si pensi che una gara di Campionato Italiano di Enduro ha un numero di partecipanti variabile da 200 a 300 e più, che, con meccanici direttori sportivi famiglie ed appassionati al seguito porta non meno di un migliaio di persone che soggiornano in riviera per 3 o 4 giorni. Non credo che 3 o 4000 presenze, di questi tempi, non abbiano il loro ritorno.

Al netto delle polemiche che si sono innestate in questi giorni, sarebbe opportuno che il lavoro che è già stato iniziato, teso a regolamentare la gestione del territorio per tutti coloro che no usufruiscono, bikers, cavallo pedoni e motociclisti, fosse portato avanti in tempi brevi tenendo presenti le esigenze di tutti Non e’ certo con qualche multa che si risolve il problema, incontriamoci, e con l’ausilio di tutti gli enti preposti, forestale, provincia, comuni ecc. troviamo una soluzione logica al problema».