Scissione Renzi: Mannoni segretario provinciale Pd non ci sta: «Io resto dove sono»

17 settembre 2019 | 12:51
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Scissione Renzi: Mannoni segretario provinciale Pd non ci sta: «Io resto dove sono»

Perplesso Antonio De Bonis. Molto deluso Giancarlo Manti: «Potrei anche lasciare la politica»

Imperia. «Nel momento che c’è una defezione così importante, l’uscita di una figura che è stato segretario nazionale del partito e presidente del consiglio, il sentimento non può che essere quello di amarezza. Io, comunque resto qua auspicando che si possa continuare ad avere un dialogo». Pietro Mannoni, segretario provinciale del Partito democratico, renziano, non seguirà, dunque, Matteo Renzi  nella sua nuova avventura politica.

«Io -aggiunge Mannoninel Pd ci sono fin dall’inizio avendo partecipato all’Assemblea fondativa. Per me ci sono motivi validi per continuare a fare politica da una prospettiva di centrosinistra. Renzi dice che va a presidiare un’altra area, spero si possa continuare a colloquiare».

Antonio De Bonis, ex coordinatore cittadino del capoluogo e membro della segreteria regionale la vede da un punto di vista opposto, quello dell’attuale segretario dem Nicola Zingaretti.  «Trovo questa scissione difficilmente spiegabile – dice De Bonis  – se non con le ambizioni personali  Renzi. Devo dire che non condiviso nemmeno quella di Massimo D’Alema a suo tempo.  Per me le battaglie si fanno nel partito. E non regge nemmeno la motivazione di essere rimasto isolato dalla nuova segreteria vista l’incetta di ministri e sottosegretari imbarcati nel nuovo Governo. Sono fortemente dispiaciuto, mi sembra che si voglia rincorrere l’elettorato di centro ammesso che esista ancora». 

Deluso anche Giancarlo Manti, ex consigliere regionale e componente della segreteria regionale, di fede renziana che all’ultimo congresso aveva sostenuto la mozione Martina. «Sono costernato – dice Manti –  anche per il mio cammino politico. Questa uscita mi lascia alquanto interdetto e mi pone degli interrogativi. Le scissioni non hanno mai portato a nulla di buono. Capisco anche  l’amarezza per certi atteggiamenti del gruppo dirigente, ma se ci siamo dati l’orizzonte delle Primarie va accettato. Vedremo quale sarà il seguito di parlamentari, amministratori e simpatizzanti che Renzi avrà nella sua nuova avventura. Io la sto vivendo drammaticamente, potrei anche lasciare la politica».