Santo Stefano al Mare, il sindaco Di Placido “di nuovo” senza segretario comunale
Promossa al Comune di Recco la dottoressa Bloise che reggeva anche San Bartolomeo. Sindaco Urso: «Liquidati con una telefonata. Sistema da rivedere»
Santo Stefano al Mare. Tornover forzato al ritmo di un segretario comunale all’anno per il sindaco Elio Di Placido, alle prese, da una settimana, con l’individuazione di un nuovo reggente da inserire al vertice della macchina amministrativa del suo Comune. La promozione presso il Municipio di Recco della dottoressa di origini imperiesi Cristina Bloise lascia per la terza volta consecutiva senza guida l’apparato di Santo Stefano: i precedenti, Luigi Maurelli e Antonino Germanotta avevano lasciato le sponde del piccolo ente per intervenute promozioni rispettivamente a Bordighera e Ventimiglia.
Il problema è che Di Placido non è l’unico primo cittadino a trovarsi in questa condizione. Anche San Bartolomeo al Mare e Prelà, i cui sindaci Valerio Urso e Eliano Brizio si erano consorziati con Di Placido assumendo la Bloise come segretario “comune” per contenere i costi di gestione, devono rimettersi alla caccia di una nuovo “braccio destro”. I segretari comunali, massimi dirigenti di un ente locale, vengono nominai a inizio mandato in via fiduciaria. Sulla base delle normative attuali, in caso di “chiamata” da parte di un’amministrazione più grande, essi possono scegliere “senza remore” di abbandonare la giunta che li ha chiamati in servizio per un’altra di livello maggiore.
Se Di Placido ha preso la promozione del proprio segretario con filosofia, a sfogarsi per il funzionamento del sistema è il collega di San Bartolomeo: «Auguro tanta fortuna alla dottoressa Bloise ma queste non sono notizie da dare con un colpo di telefono. Il primo di settembre ho scoperto che sarei rimasto senza segretario, ruolo fondamentale di ogni amministrazione pubblica. Da quel momento è partita una consultazione generale che dovrà coinvolgere anche i miei colleghi per capire con chi andarla a sostituire. Vorrei però soffermarmi sul sistema che credo sia fortemente da rivedere». Urso si sfoga: «I sindaci che governano piccole realtà come la mia viaggiano tutti i giorni in emergenza. L’Italia non vuole dichiararlo ma è un Paese in netta recessione. Ogni giorno ci sono pratiche importanti e non può essere che da un giorno all’altro un Comune possa rimanere senza il suo più alto funzionario. Senza contare che è dall’inizio dell’estate, com’è giusto che sia, tra ferie e malattie non ho più avuto modo di confrontarmi con il mio segretario nel bel mezzo di questioni spinose come il futuro di Rivieracqua. Faccio un plauso a tutti i sindaci d’Italia perché lavorare in queste condizioni è diventato davvero difficile. Sulle scelte da fare mi riservo di prendermi tutto il tempo necessario. Bisognerà vedere se potrà continuare una collaborazione con Santo Stefano e Prelà».