Sanremo, Sud Est stravolto dai prefabbricati. Cosa ne pensano le famiglie?

7 settembre 2019 | 18:05
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La soluzione non piace alle famiglie. Sul piede di guerra il titolare della giostra

Sanremo. Non piace alle famiglie che frequentano i giardini Sud Est la scelta dell’Amministrazione comunale e della dirigenza scolastica di spostare le medie Pascoli sulla passeggiata.

I genitori, nonni e tate si sono visti portare via una delle più belle aree cittadine destinate al gioco all’aperto. «La passeggiata dei bambini per antonomasia», come la definisce Stefania, mamma di un maschietto di 8 anni, che lamenta: «I prefabbricati che hanno installato sono esteticamente obbrobriosi. Comprendiamo che si tratta della soluzione più rapida, conveniente e sicura per i ragazzi ma ammettiamolo: potevano farli in qualunque altro luogo».

«Ci hanno portato via il Sud Est – fa eco Paola che ha un bimbo di 3 anni –. La decisione non ci piace e oltretutto è pericolosa: i bambini potrebbero finire nel cantiere. Non possono più giocare a pallone, non possono più andare in bicicletta. Certo, c’è sempre la pista ciclopedonale che però è tutto fuorché sicura: i ciclisti sfrecciano come dei matti».

«È una cosa assurda – evidenzia senza mezzi termini Antonella che di figli ne ha tre –. Hanno distrutto la passeggiata, per giocare ci sono rimasti solo due scivoli. Le corse in bicicletta sono finite. Sì, i prefabbricati sono temporanei, ma un anno è lungo. Inoltre avranno sicuramente un costo elevato, con gli stessi soldi non potevano mettere a posto la scuola?».

«Hanno deturpato il paesaggio, non c’è più vista sul mare, sembra di stare in un accampamento – dice Rosaria che al Sud Est porta tutte le mattine la nipotina di 2 anni –. Già i giochi sono tenuti male, sono sverniciati, arrugginiti, adesso con questi container l’area è diventata disgustosa. Purtroppo però a Sanremo non ci sono molte alternative».

«C’è poi la questione viabilità – aggiunge papà Andrea –. La mattina la sbarra è sempre stata aperta e dava una boccata di ossigeno al traffico, ora cosa accadrà?»

Al Sud Est in questi giorni regna il malumore e le famiglie che lo frequentano abitualmente sono già preoccupate per come si evolverà la situazione quando il 16 settembre suonerà la prima campanella.

Sul piede di guerra c’è soprattutto il giostraio Fabrizio che dall’apertura del cantiere alla metà di agosto ha già registrato un calo di presenze: «Abbiamo perso tutta la clientela serale e anche il lavoro diurno è calato. Fortunatamente qualche gioco è rimasto ma il Sud Est non sarà più lo stesso. Comprendo il diritto allo studio ma capisco anche il diritto e al mio lavoro. Addirittura alcuni mi hanno detto: “Speriamo che la musichetta della giostra non disturbi i ragazzi”. Io spero solo che questi prefabbricati restino solo un anno come ci hanno detto e non di più, altrimenti non so come farò».

Se nessuno degli intervistati si è dimostrato favorevole all’installazione della scuola modulare, c’è chi ha dimostrato più comprensione come un trio di mamme che nel calderone ha detto: «Almeno gli studenti non correranno il rischio che gli crolli il soffitto sulla testa».