«Su 270 detenuti ne lavorano appena una trentina». Questo e altri problemi al carcere di Sanremo secondo il Sappe
Oggi la visita del segretario nazionale Michele Lorenzo insieme al presidente del consiglio regionale Alessandro Piana della Lega
Sanremo. «Su 270 detenuti ne lavorano appena una trentina». A dirlo è il segretario nazionale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) Michele Lorenzo, stamane in visita al penitenziario di Valle Armea insieme al presidente del consiglio regionale Alessandro Piana della Lega.
Le problematiche del carcere matuziano, secondo le parole del sindacalista, sono molteplici e già messe in evidenza in passato: sovraffollamento, mancanza di un direttore e di un comandante della penitenziaria in pianta stabile, poca assistenza medica e, più importante di tutti, un numero di agenti sotto organico che non permette di gestire una situazione esplosiva. C’è poi il problema del passaggio da casa circondariale a casa di reclusione, senza però, come già accennato, dare la possibilità ai detenuti di lavorare come vorrebbe la seconda tipologia di penitenziario citata.
Ma non è finita qui, sempre secondo Lorenzo, l’assistenza medica in Valle Armea a è carente, tanto da costringere i carcerati a farsi curare negli ospedali civili, con gli ovvi problemi di sicurezza che ne conseguono. Proprio su questo punto è intervenuto il presidente Piana: «Sarà mia cura sottolinearlo all’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, persona molto sensibile su queste tematiche, che sono certo che interverrà per la sicurezza di agenti e detenuti».