Sanremo, Mike e i suoi undici Festival. Dieci anni fa la morte di mister “Allegria!”

8 settembre 2019 | 17:37
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Sanremo, Mike e i suoi undici Festival. Dieci anni fa la morte di mister “Allegria!”

A ricordarne la memoria anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Sanremo. Dieci anni fa ci lasciava per sempre Mike Buongiorno, il volto più conosciuto al mondo della televisione italiana e del Festival della Canzone che il Presentatore ha condotto a partire dal 1963 al 1967 per cinque edizioni consecutive, saranno undici in totale.

Era l’8 settembre del 2009 quando a 85 anni compiuti mister “Allegria!” veniva stroncato da un infarto nella vicina Monte Carlo, dove viveva e che oggi lo ricorda con affetto nel giorno del ritorno alla vittoria nel circuito di Monza della Ferrari con il giovanissimo Charles Leclerc.

Buongiorno, newyorkese di nascita, ha esportato dagli States il forma del telequiz diventandone il re prima in Rai e poi su Mediaset. Sanremo nel 2013 gli ha tributato un monumento posizionato in via Escoffier e inaugurato in diretta nel Festival condotto da Fabio Fazio.

A ricordare questa figura entrata nella storia di tutti gli italiani è stato anche il presidente Mattarella: “Dieci anni sono trascorsi dalla scomparsa di Mike Bongiorno. Ai familiari e a quanti gli erano legati da stima e amicizia, desidero anzitutto esprimere la mia vicinanza e la condivisione del ricordo. Il nome e la personalità di Mike Bongiorno – scrive il capo dello Stato – hanno segnato gli esordi della televisione italiana e ne hanno accompagnato lo sviluppo per oltre mezzo secolo. Della tv Mike Bongiorno è stato dapprima un pioniere e quindi un vero e proprio simbolo, una popolarissima icona che con modi semplici e ironia ha saputo parlare agli italiani di diverse età. Ha tenuto a battesimo le trasmissioni della Rai e poi la stagione del pluralismo delle emittenti televisive. Non si è mai fermato nelle sue sfide professionali: progettava ancora nuovi programmi su nuove piattaforme quando le forze gli sono venute meno. I suoi motti, i suoi quiz, la sua “allegria” resteranno nella storia delle comunicazioni”.