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Porto vecchio Sanremo, i capigruppo dell’opposizione inviano una richiesta urgente al sindaco Biancheri

19 settembre 2019 | 14:22
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Porto vecchio Sanremo, i capigruppo dell’opposizione inviano una richiesta urgente al sindaco Biancheri

«Chiediamo al primo cittadino di riunirci in commissione per analizzare il progetto prima del passaggio in giunta e successivamente per prepararci al consiglio comunale», fanno sapere Tommasini, Lombardi, Baggioli e Ventimiglia

Sanremo. Sergio Tommasini, capo gruppo movimento civico 100percentoSanremo, Luca Lombardi, capo
gruppo Fratelli d’Italia, Simone Baggioli, capo gruppo Forza Italia e Daniele Ventimiglia, capo gruppo Lega, consiglieri comunali di Sanremo, in data odierna, hanno inviato una richiesta urgente al sindaco Alberto Biancheri avente per oggetto la pratica del porto vecchio.

«Arriverà in giunta prossimamente l’ultima versione del progetto del porto vecchio presentato in qualità di
promotore dal binomio Lagorio-Vitelli. Il progettista Marco Calvi ha finalizzato e spedito le ultime modifiche in
Comune lunedì scorso.

Il gruppo coeso di opposizione ha chiesto al Sindaco di riunirsi in commissione per analizzare il progetto del
porto prima del passaggio in giunta e successivamente per prepararsi al consiglio comunale. La pratica del porto Vecchio, unitamente ad altre annunciate dall’amministrazione, rappresenta un progetto fondamentale per lo sviluppo della città e le sue complessità sono molteplici: la procedura in regime di project financing, i dettagli progettuali per soddisfare le esigenze di coloro che lavorano da anni nello specchio portuale, le esigenze delle associazioni sportive e di quelle dedicate alla pesca, i baretti sul porto, l’opera del tunnel e annessi parcheggi, etc. Gli interessi in gioco sono diversi ed il gruppo di minoranza intende informarsi e condividere tutto il pacchetto progettuale al fine di comprenderne puntualmente ogni dettaglio.

Speriamo che la richiesta venga accolta positivamente dal Sindaco al fine anche di evitare spiacevoli episodi come la questione di Rivieracqua dove i documenti sono stati condivisi il giorno stesso del consiglio comunale non permettendo un’analisi adeguata di una pratica già di per se molto complessa».