Inchino durante processione Madonna di Polsi, Ventimiglia pronta a chiedere i danni
Se verrà dimostrato il gesto. «Altrimenti denunceremo autore video»
Ventimiglia. Ha avuto luogo stamani in municipio un incontro tra il sindaco Gaetano Scullino e il consigliere Massimo Giordanengo sulla triste questione della celebrazione avvenuta a Ventimiglia Alta per la Madonna di Polsi, portata in processione per le vie del centro storico come richiesto dalla nutrita comunità calabrese presente.
L’evento, come già ribadito nei giorni scorsi, è considerato da tutta l’amministrazione «assolutamente inopportuno perché si presta a comprensibili strumentalizzazioni (visto che è stato dimostrato come i boss della ‘ndrangheta utilizzino l’occasione religiosa per incontrarsi, ndr) e comunque non necessario». L’amministrazione comunale auspica dunque «che il parroco comprenda e valuti per il futuro, senza voler interferire, di non autorizzare più questa celebrazione».
Dall’incontro è emerso che Giordanengo personalmente e l’amministrazione comunale, per il tramite del sindaco Scullino, adiranno alle vie legali e alle denunce conseguenti. «In particolare – dicono – a tutela dell’immagine di Ventimiglia si prevede di chiamare a risarcire la Città chi o coloro che hanno organizzato la celebrazione in questione prevedendo o effettuando “un inchino” proprio delle simbologia mafiosa, se detto inchino verrà dimostrato dalle forze dell’ordine essere stato realmente eseguito». «Se invece l’inchino si dimostrerà essere un’invenzione – aggiungono – La denuncia dovrà colpire chi ha fatto circolare un video montato ad arte per sostenere un inesistente inchino. Certo è che la Città di Ventimiglia non accetta di essere danneggiata per fatti disprezzabili come quelli che verranno denunciati. Siamo contro la mafia e ogni forma di criminalità, questo lo abbiamo detto in ogni forma e modo, ora basta anche contro le illazioni e i danni d’immagine».