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Imperia, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affitti in nero: partono le denunce dopo il blitz in via Caboto

3 settembre 2019 | 18:41
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Imperia, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affitti in nero: partono le denunce dopo il blitz in via Caboto

Nell’alloggio potevano essere sistemate fino a 15 persone

Imperia. La Polizia di Stato ha denunciato un cittadino del Bangladesh per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il suo inquilino  irregolare sul territorio. Nel pomeriggio di ieri, verso le 18 circa, la squadra volante ha proceduto, infatti,  a dei controlli originati dal  ritrovamento da parte degli agenti di  alcuni zaini sottratti da ignoti presso uno
stabilimento balneare di Porto Maurizio.

Alla richiesta dei poliziotti di identificarsi ed esibire il permesso di soggiorno, lo straniero ha risposto  di non avere con sé i documenti e di averli lasciati a casa ma  nell’abitazione gli agenti hanno notato la presenza di circa 15 postazioni letto, la maggior parte in un evidente stato d’uso e, in quel momento, 6 persone presenti in loco, le quali risultavano essere originarie del Bangladesh e regolarmente soggiornanti sul territorio.

Il giovane fermato inizialmente, identificato tramite passaporto e risultato originario anch’egli del Bangladesh, classe 1987  e solo a quel punto ha ammesso ai poliziotti di non avere un permesso di soggiorno e per questo motivo è stato denunciato a piede libero per il reato di soggiorno illegale nel territorio italiano. Contemporaneamente gli operatori hanno acquisito  informazioni sulla titolarità dell’appartamento e sul pagamento del canone d’affitto: tutti pagavano un importo di circa 100 euro  al loro connazionale. Quest’ultimo, bangalese del 1975 regolare sul territorio e dipendente di un ristorante della città, è stato  denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al fine di trarne un ingiusto profitto, subaffittava, in violazione espressa del contratto, l’appartamento di  via Caboto in cui egli stesso viveva e per il quale pagava un canone d’affitto di 400 euro senza sincerarsi (o non curante) della regolarità o meno della loro presenza sul territorio italiano.

Il pagamento in nero da parte dei è stato segnalato alle autorità competenti.