Estate al top nella Riviera dei Fiori ma turisti scontenti per l’assenza di parcheggi e le infrastrutture vecchie
Il presidente provinciale di Federturismo traccia un primo bilancio sull’andamento della stagione estiva
Imperia. Un’estate da incorniciare per la Riviera dei Fiori. Nonostante la partenza rallentata a causa del meteo incerto a inizio stagione, settembre vede gli operatori del settore turistico tirare un sospiro di sollievo: il periodo di “alta” cala il sipario con un bilancio che se non ha ancora numeri dettagliati da sciorinare (bisogna attendere le rilevazioni dell’Osservatorio Regionale) può dirsi più che positivo.
«La sensazione è di un incremento di presenze che si sono mantenute elevate per tutta l’estate – gongola Christian Feliciotto, presidente provinciale di Federturismo e direttore di un importante albergo nel cuore di Sanremo –. Sono aumentati gli stranieri, soprattutto nel mese di luglio. Costante è stata la presenza dei francesi, abbiamo visto ritornare i tedeschi e i russi e adesso sono arrivati gli scandinavi. Gli italiani, come da consuetudine, arrivano da Piemonte e Lombardia e hanno prediletto agosto».
Il turismo che ha baciato il Ponente Ligure conferma una trend in atto da qualche anno. Sottolinea Feliciotto: «Parliamo di flussi che si discostano molto da quelli del passato, che preferiscono soggiorni brevi (la media è di 3-4 giorni) e differenziati. I turisti di oggi non sono più solo interessati al mare ma amano frequentare anche l’entroterra. Noi li definiamo “brevi” ma non perché non abbiano risorse economiche da spendere bensì perché preferiscono visitare più località». Un turismo, insomma, itinerante che seguendo la nuova tendenza del “fly and drive”vede i viaggiatori (non più meri turisti) atterrare all’aeroporto di Nizza, noleggiare un auto e visitare più luoghi possibili, entroterra compreso. «Da cosa sono attratti? Gli italiani dal Casinò mentre gli stranieri hanno una passione speciale per i sapori locali che li spinge a intraprendere anche tour enogastronomici».
Ma non è tutto ora quello che luccica. «Il nostro territorio ha caratteristiche importanti e quelli che sono i suoi pregi da un altro punto di vista ne rappresentano i difetti – dice il tecnico di Federturismo –. Pensiamo alla vicinanza tra il mare e la montagna: se in poco tempo possiamo passare da una spiaggia a un rifugio alpino come Colle Melosa, le vie di comunicazione e di trasporto, per contro, ne risultano penalizzate. Non dico nulla di nuovo sostenendo che strade, autostrade e ferrovie non ci avvantaggiano turisticamente. Senza dimenticare la questione parcheggi, almeno per quanto riguarda Sanremo. Bisogna aumentare la capacità di posti auto, magari con dei parking sotterranei: ad agosto la città era satura, all’alta affluenza non è corrisposto un altrettanto numero di parcheggi per i vacanzieri che frequentano gli alberghi, quelli della seconda casa più il passaggio e questa mancanza ha generato solo malcontento. Inoltre, come già accade per le strutture ricettive, bisognerebbe differenziare l’offerta degli stabilimenti balneari che dovrebbero essere classificati su più livelli, 3-4-5 stelle, in questo modo potremmo concorrere con i standard elevati delle spiagge della vicina Costa Azzurra, da sempre nostro competitor ma, allo stesso tempo, una grande opportunità da sfruttare».
E da sfruttare sono anche le potenzialità della destagionalizzazione. «Un tema di cui discutiamo da anni e che costituisce una vera scommessa – evidenzia Christian Feliciotto –. Se c’è un territorio che ha la possibilità di attrarre turisti fuori stagione, quello è proprio la Riviera dei Fiori. Insieme al clima, il nostro territorio permette di svolgere tante attività in ogni stagione dell’anno e le risorse non ci mancano. Yacht club, campi da tennis, da golf, la pista ciclabile: sono tutte strutture che permettono di praticare quegli sport outdoor tanto richiesti oggi e su cui dobbiamo puntare realizzando pacchetti. I turisti devono avere una scusa per venire da noi e dobbiamo fornirgliela anche con eventi dislocati su tutto l’arco dell’anno. Consideriamo sempre Saremo: di per sé ha già un calendario nutrito ma c’è bisogno di una pianificazione strategica sul lungo periodo su cui le associazioni di categoria stanno già lavorando». Tutto ciò in concerto con l’Amministrazione comunale («con cui c’è un rapporto costruttivo») e tenendo in considerazione la neo arrivata, l’imposta di soggiorno, i cui proventi sono proprio indirizzati verso la promozione del territorio e la realizzazione di eventi.
«L’introduzione della tassa di soggiorno non ha avuto ripercussioni negative – annuncia -. Non abbiamo mai avuto lamentele da parte dei turisti, già abituati a pagarla in altre località. Anzi, in passato in tanti si stupivano che non ci fosse ancora. Ne aspettiamo la rendicontazione che arriverà in autunno e intanto cerchiamo di lavorare sulle problematiche che ancora restano da affrontare, come lo svecchiamento delle infrastrutture, e sulla valorizzazione delle nostre eccellenze: peculiarità del territorio e senso di accoglienza, quello che piace agli stranieri».
(Riprese e montaggio Jacopo Gugliotta)