Bordighera, rudere di via Garnier piace agli stranieri: due richieste

26 settembre 2019 | 09:00
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Bordighera, rudere di via Garnier piace agli stranieri: due richieste
Bordighera, rudere di via Garnier piace agli stranieri: due richieste
Bordighera, rudere di via Garnier piace agli stranieri: due richieste

Adottato lo strumento della trattativa privata dopo numerose aste andate deserte

Bordighera. Almeno due persone sarebbero interessate al rudere di via Garnier: l’edificio fatiscente, distrutto da una bomba proveniente da Mont-Agel, nelle alpi marittime francesi, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. A recarsi a Palazzo Garnier per chiedere informazioni sono stati due stranieri. Ma le trattative di vendita non affatto sono semplici. Il fabbricato, infatti, ha tre diversi proprietari: il Comune di Bordighera, che ne possiede le due porzioni costituenti il primo e ultimo piano e due privati. Negli ottant’anni trascorsi dalla fine del conflitto mondiale, una soluzione per demolire e ricostruire l’immobile non si è mai trovata.
Dopo diversi esperimenti di gara andati deserti, nel 2017 il Comune di Bordighera aveva affidato all’Ufficio provinciale del Territorio di Imperia dell’Agenzia delle Entrate l’incarico di valutare le porzioni comunali. Il valore delle quali, secondo l’Agenzia, ente pubblico altamente qualificato in materia immobiliare, è di 155mila euro.

A Palazzo Garnier, però, nel settembre del 2014 e dunque già in periodo di crisi del settore immobiliare, era pervenuta un’offerta dell’importo di euro 220mila per l’acquisto dei cespiti comunali da parte dei due privati che possiedono le altre porzioni del fabbricato. Per questo motivo, ritenendo di dover prendere in considerazione sia la stima dell’Agenzia delle Entrate che l’offerta dei privati, la giunta comunale, il 24 maggio 2018, aveva indetto una procedura d’asta pubblica per la vendita, in un unico lotto, delle sue proprietà al prezzo a base di gara di euro 220mila, con possibilità di presentare offerte, scritte e segrete, in aumento, pari o inferiori all’importo a base di gara, fino all’importo minimo di offerta di euro 155mila. La gara, però, andò deserta per assenza di offerte pervenute.

Nei primi mesi del 2019, poi, uno dei due, oltre al Comune, co-proprietari del rudere ha proposto di acquistare le porzioni comunali al prezzo di 150mila euro. Una proposta scartata in quanto l’offerta era inferiore alla valutazione fatta dall’Agenzia delle Entrate. Ma la proposta del cittadino non è stata l’unica. Ad essere interessati all’immobile, sono anche due stranieri. Per non perdere la possibilità di alienare la proprietà, la giunta comunale ha deliberato nei giorni scorsi «di approvare l’atto di indirizzo di porre in vendita le due porzioni di immobile comunale costituenti il piano primo (ed ultimo) del rudere mediante trattativa privata – procedura negoziata previa pubblicazione di avviso, al prezzo base di euro 155mila con ammissione di offerte, scritte e segrete, in misura pari o in aumento rispetto al medesimo prezzo di base».

«Tutti e tre i proprietari vogliono vendere – ha spiegato il sindaco Vittorio Ingenito – Ma è molto complesso in quanto il soggetto che acquisterà l’immobile dovrà comprare la parte comunale e fare anche una trattativa con i due privati». Essendo i maggiori interessati al rudere degli stranieri, è quasi impossibile che la burocrazia (e il prezzo elevato) non scoraggino l’acquisto.
In ogni caso, però, avendo adottato lo strumento della trattativa privata, il Comune è pronto alla vendita, che avverrà anche nel caso in cui l’offerta pervenuta sia soltanto una.