Bordighera festeggia 35 anni di Croce Rossa Italiana con il presidente Vincenzo Palmero

5 settembre 2019 | 09:26
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Bordighera festeggia 35 anni di Croce Rossa Italiana con il presidente Vincenzo Palmero
Bordighera festeggia 35 anni di Croce Rossa Italiana con il presidente Vincenzo Palmero
Bordighera festeggia 35 anni di Croce Rossa Italiana con il presidente Vincenzo Palmero
Bordighera festeggia 35 anni di Croce Rossa Italiana con il presidente Vincenzo Palmero

Domenica la festa al Palazzo del Parco, con l’inaugurazione di una nuova ambulanza e di un defibrillatore

Bordighera.  Trentacinque anni di soccorsi e di servizio alla comunità. Trentacinque anni di sfide, sempre vinte, per dare alla città di Bordighera un aiuto concreto, nello spirito dell’ente. La Croce Rossa di Bordighera festeggerà domenica 8 settembre, al Palazzo del Parco, il trentacinquennale della sua fondazione. L’appuntamento è alle 17,30, quando presso la sala del teatro cittadino si riuniranno le consorelle, le autorità civili, militari e gli ospiti invitati dalla CRI. Nel piazzale antistante il PalaParco verrà benedetta una nuova ambulanza donata da privati e un defibrillatore, donato da una signora di Sanremo. Poi la cerimonia continuerà con il saluto delle autorità e la consegna delle croci di anzianità.

A raccontare la storia della CRI di Bordighera è il suo presidente, il più ‘anziano’ d’Italia per continuità di servizio: il geometra Vincenzo Palmero. «Dal 1932 fino allo scoppio della guerra a Bordighera esisteva la CRI – dice – era in un garage di via Vittorio Emanuele, dove ora c’è l’agenzia delle Palme, e a portare avanti la sede era un gruppo di volontari di quei tempi».
Poi la seconda guerra mondiale cancella tutto, la sede sparisce e fino agli anni Ottanta Bordighera resta senza l’importante presidio.

«Nel 1982 – continua Palmero – l’avvocato Giuliano Giuliani, presidente del comitato CRI di Ventimiglia, di cui facevo parte, mi propone di aprire di nuovo la sede a Bordighera. A quell’epoca serviva il parere espresso dal prefetto di Imperia in ordine sia all’apertura della sede, che per la nomina del responsabile. Così prendo carta e penna e scrivo al Prefetto». Necessario, inoltre, il nullaosta del commissario straordinario della Croce Rossa. E’ così, che il segretario Ugo Tavernini il 19 ottobre 1984 a Roma sancisce l’apertura della nuova sede a Bordighera.

La prima sede

Si parte. «La prima sede, nel 1984, fu in via Roberto – ricorda Palmero – La CRI era proprietaria di un vecchio box che ho fatto ristrutturare. Il consiglio di amministrazione era formato da me, che ricoprivo il ruolo di presidente, insieme con Pietro Giovannetti (ex vigile urbano di Sanremo) e Antonio Pignatta (vigile urbano e presidente della compagnia dialettale di Bordighera). C’erano poi l’avvocato Leopoldo Insabato, Silvano Maccario e Maurizio Garimoldi».

L’ente cresce, e la sede di Roberto, in tutto 20 metri quadrati, diventa troppo piccola. «Siamo nel 1989 – racconta il presiedente – Esisteva all’epoca il piano particolareggiato dell’area ospedaliera, così chiedo di poter realizzare in quell’area una nuova sede della Croce Rossa o, in subordine, di poter avere la casetta che oggi ospita la Protezione Civile di Bordighera, e ampliarla. Il Comune, nella persona dell’allora sindaco Renata Olivo, ci concede il diritto di superficie per 99 anni, ad una condizione: la sede, da noi realizzata, nel momento in cui non dovesse più servire alla Croce Rossa diventerebbe di proprietà comunale».

La nuova sede. I lavori iniziano nel 1991 e durano 3 anni: nel 1994 la sede è pronta per essere inaugurata. «Per coprire le spese di costruzione – dice Vincenzo Palmero – Nel 1991 feci partire una campagna, chiedendo a tutti i cittadini di Bordighera di versare 20mila lire sul conto della CRI: una cifra simbolica perché all’epoca 20mila lire era il costo di un mattone». I cittadini di Bordighera risposero, generosamente, versando 290milioni di lire. Mentre il comitato centrale di Roma diede a Palmero un contributo straordinario di 100milioni per completare gli interni e rifinirli. «La nostra attuale sede – aggiunge – E’ un’opera pubblica realizzata dai cittadini».

L’inaugurazione della nuova sede

35 anni Cri Bordighera

Mattone dopo mattone, contributi e donazione, hanno permesso alla Croce Rossa di realizzare una struttura con una sala centrale per dipendenti e volontari, uffici, camere da letto per chi si ferma nei turni notturni, bagni e docce. E poi ancora un piano interrato, dedicato a riunioni e incontri, che nell’arco di mezz’ora, in caso di emergenza, è in grado di ospitare 30 sfollati.

35 anni Cri Bordighera

E un parco mezzi notevole con sei ambulanze attive, otto autovetture e una Jeep fuoristrada unica in zona: attrezzata per il soccorso in zone impervie, con sul tetto un toboga per l’aggancio al verricello dell’elisoccorso e un proprio verricello per trainare altri mezzi.

Oltre al soccorso d’urgenza e ai servizi di assistenza ai malati, la CRI si occupa anche, insieme con i servizi sociali del Comune, della distribuzione dei viveri ai meno abbienti. Ci sono poi progetti collaterali, come la ‘Marcia in Notturna‘, che l’anno prossimo festeggerà la 30esima edizione.

Tra le curiosità della storia della CRI di Bordighera, quella di essere stata la prima assistenza italiana, nel 1992, a partecipare al Gran Premio di F1 a Monaco: «Portammo un’ambulanza con 4 militi – ricorda Palmero – Da quel giorno il legame con la Croix Rouge Monegasque divenne fortissimo».

Dopo 35 anni di presidenza, Palmero potrebbe essere riconfermato al vertice della CRI di Bordighera a inizio 2020, quando in tutta Italia si svolgeranno le elezioni del nuovo presidente del consiglio – conclude – Questo mandato potrebbe essere l’ultimo per il geometra. «La nomina ora dura 4 anni e dopo il secondo mandato consecutivo non si può essere rieletti. Già lo sono stato nel 2016, se lo sarò anche nel 2020, se le cose non cambieranno, dovrò trovare un mio sostituto».

Vincenzo Palmero e lo scomparso Antonio Pignatta

35 anni Cri Bordighera