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Ventimiglia, il consigliere di minoranza D’eusebio: «In città è nato un nuovo nemico, il barbone»

8 agosto 2019 | 10:56
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Ventimiglia, il consigliere di minoranza D’eusebio: «In città è nato un nuovo nemico, il barbone»

«Se un vagabondo dormisse nell’androne del mio condominio cercherei di mandarlo via, non sono ipocrita, ma si deve sempre ricordare che sono persone povere e senza casa»

Ventimiglia. Le dichiarazioni di Massimo D’Eusebio, consigliere di minoranza:

«La settimana scorsa si sono svolte in consiglio comunale a Ventimiglia le votazione riguardanti le modifiche al regolamento di polizia urbana definite comunemente “Daspo urbano”. Trattasi di modifiche perché il decreto Salvini ha solo ampliato le aree di competenza, infatti era già stato utilizzato su alcuni “no borders”.

Io ho votato contro questa delibera, senza giustificare il mio voto in consiglio comunale perché non mi sembrava necessario, ma dopo un articolo di quei “cattivisti” della lega ventimigliese e dopo alcuni post su Facebook mi sono sentito in dovere di motivare la mia azione.

Le motivazioni sono due: una riguarda il punto di vista politico e l’altra la dubbia efficacia del provvedimento. L’art. 5 bis individua le aree pubbliche cittadine e soprattutto quelle del centro in cui è espressamente vietato praticare l’accattonaggio.

Nella pratica se un agente della polizia municipale trova un senza tetto che mendica davanti alla stazione dovrebbe emettere una multa (che ovviamente essendo un mendicante non pagherà) e ordinargli con un verbale di allontanarsi da quella precisa zona della città per 48 ore (alla 50esima ora potrebbe benissimo ritornare!?). Se invece tale individuo disubbidisse alla normativa e facesse ritorno prima delle 48 ore, il vigile dovrebbe emettere un ulteriore multa, decisamente maggiorata, che ancora di più il barbone non pagherà, ed a quel punto verrà emesso un Daspo per 6 -12 mesi dal territorio cittadino, che probabilmente non verrà rispettato.

Invece se di fronte al primo richiamo (multa) il clochard si dimostrasse più ligio alla legge, potrà semplicemente cambiare luogo spostandosi davanti a una chiesa o addirittura andare in via Dante, nella quale non vige il divieto di accattonaggio, usando un neologismo è “barbon friendly”, per poi essere libero di tornare dopo 48 ore in stazione.

La seconda motivazione è più ampia e complessa. Infatti negli ultimi anni le “chiacchere da bar” quelle volgari, estremiste, razziste magari dette senza pensare veramente e pronunciate davanti a pochi amici si sono riversate completamente nei social diffondendosi in maniera esponenziale, alimentate dal capo assoluto leghista che fomentando odio, mette alla gogna “social” chiunque sia diverso fisicamente o mentalmente.

Sulla scia dell’odio che corre sui social, ecco che a Ventimiglia sembra essere nato un nuovo nemico, il “barbone”, il diverso da poter insultare con frasi come ”animale” “da manganellare”, “buttaci dell’acqua” ecc, Io non mi considero un ipocrita, se un vagabondo dormisse nell’androne del mio condominio cercherei di mandarlo via, ma si deve sempre ricordare che sono “persone”, povere, senza casa, spesso con problemi di alcolismo, mentali e di vario genere ed hanno bisogno di aiuto.

Altre città hanno fornito una residenza fittizia a persone senza fissa dimora permettendogli di usufruire dei servizi sociali o del reddito di cittadinanza. Certo questa iniziativa non porta voti, anzi, molto meglio i provvedimenti propagandistici come il Daspo, ma che non servono a nulla».