Ventimiglia, ‘caso’ fontana spostata. Sindaco Scullino minacciato di morte

17 agosto 2019 | 09:13
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Ventimiglia, ‘caso’ fontana spostata. Sindaco Scullino minacciato di morte

«Ti sparo come a un cinghiale». Il primo cittadino: «Costretto a fare denuncia»

Ventimiglia. «Se ti vediamo ti ammazziamo». «Ti sparo come a un cinghiale». Sono alcune delle minacce di morte indirizzate al sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, ‘colpevole’ secondo l’opinione pubblica fomentata da notizie false apparse su alcuni giornali, di aver spostato la fontana nei pressi dei giardini pubblici Tommaso Reggio per non far bere e lavare i migranti.

«A parte le centinaia di offese, ricevute da tutta Italia – commenta il primo cittadino, che si sta recando in caserma dai carabinieri per una formale denuncia – Ora sono arrivate minacce di morte, e questa situazione è diventata intollerabile».

I fatti. Tutto è iniziato nei giorni scorsi, quando una fontana rotta, quella posta davanti ai giardini pubblici, all’angolo tra via Veneto e via della Repubblica, è stata fatta rimuovere per essere riparata e ritinteggiata. Un’operazione che, tra le altre cose, Scullino aveva già fatto con altre fontane per garantire quel decoro alla città che aveva promesso ai cittadini in campagna elettorale. Sono già sei, infatti, le fonti e gli zampilli rimessi a nuovo dalla neo insediata amministrazione.
La notizia, però, è stata manipolata e strumentalizzata da un giornale locale e si è poi diffusa a macchia d’olio, arrivando ai media nazionali che l’hanno ripresa, fomentando l’odio nei confronti del sindaco.

Tra un post su Facebook e Twitter, il ‘caso’ della fontana spostata è rimbalzato in tutta Italia, attirando l’attenzione anche di personaggi famosi, come lo chef Rubio, che per una fontana rotta ha scomodato pure l’Apartheid.
Eppure Scullino ha spiegato, a più riprese, che «la fonte è stata tolta solo per essere riparata, in quanto rotta dai vandali» e che «verrà posizionata presto a pochi metri di distanza, in modo che sia fruibile da tutti».

Oltre ad insulti e minacce, la notizia ha suscitato un’ondata di ‘solidarietà’ nei confronti dei migranti, che per alcuni – senza quella fontana – non hanno più accesso all’acqua (evidentemente chi lo pensa non sa che a Ventimiglia le fontane sono 32, che esistono la Caritas e il campo di accoglienza a Bevera e che nessuno dei ventimigliesi ha mai negato di aiutare i migranti, regalando cibo, viveri e vestiti). Stamani, nei pressi dei giardini pubblici, gli attivisti di Progetto20k hanno annunciato un flash mob, non autorizzato, per distribuire bottigliette a chi ne ha bisogno.

«Non serve portare le bottigliette d’acqua piene – replica, ironica, la giunta comunale –  potete riempirle in loco dalle tante fontane presenti e attive, nel frattempo dissetatevi dalle numerose fontane di Ventimiglia, l’acqua è gratis! Se le bottiglie sono di plastica attenzione all’ambiente, presto avremo l’ordinanza che rende Ventimiglia plastic free, e non rompete le papere».