Sanremo On e Confcommercio concordano «The Mall? Ci sta penalizzando ma la città è più forte»
A tre mesi dall’apertura la clientela della Côte d’Azur è stata in parte persa. I lavori ancora in corso hanno però fatto la differenza
Sanremo. I riflessi negativi ci sono ma gli enti di categoria hanno il pugno duro. A tre mesi dall’apertura dell’outlet del lusso in Valle Armea, The Mall, Sanremo On e Confcommercio si sentono più forti. La clientela facoltosa della Côte d’Azur è stata in parte persa ma i lavori ancora in corso e, soprattutto, la bellezza di quel centro commerciale naturale che è Sanremo hanno fatto la differenza.
«La stagione dei saldi che si è appena conclusa è stata un successo, la più importante a livello numerico degli ultimi anni – dice Andrea Di Baldassare, presidente della confederazione delle imprese commerciali del territorio –. The Mall ha sicuramente avuto conseguenze negative per i negozi concorrenti, non possiamo affermare il contrario ma neppure ci nascondiamo dietro un dito. Con Sanremo On il dialogo su questo tema è continuo e siamo concordi nel ritenere che ad oggi alla città non manchi nulla». «La struttura non è infatti completa, molti negozi non sono aperti e questo la rende in difetto, specie nei nostri confronti – aggiunge Roberto Berio, presidente della rete d’imprese matuziane –. Era stato promesso un welcome point dedicato alla città di Sanremo, questo non è stato allestito, impendendoci di promozionare la nostra offerta commerciale fra i clienti dell’outlet».
Ma se il tallone d’Achille del colosso del gruppo Keringle sono le impalcature che ancora accolgono i visitatori, i competitor locali ne stanno traendo profitto. «Da The Mall come dai vicini centri commerciali francesi ci possiamo difendere solo in una maniera, facendo squadra – sottolinea Di Baldassare –. Non dobbiamo poi dimenticare che Sanremo è un centro commerciale a cielo aperto, la nostra forza è la bellezza della nostra città. Abbiamo boutique storiche, abbiamo negozi che per i cittadini sono dei simboli. Ed è proprio su questo che dobbiamo ragionare e creare le nostre strategie, le quali devono riuscire a intercettare quel turismo straniero che The Mall ha detto porterà. I dati odierni, tuttavia, non corrispondo a quanto promesso all’inizio e per noi è preoccupante: i famosi flussi asiatici non si sono visti e The Mall sta prendendo i clienti importanti che avevamo in città. Ci auguriamo che con l’apertura totale arrivino».
«Una Sanremo due non può nascere in Valle Armea e non nascerà – precisa Berio –. Non si può snaturalizzare quello che è il centro commerciale di Sanremo. Noi possiamo contare un centinaio di negozi, sette volte tanto quelli di The Mall. Per altro, negozi rivenditori di alti marchi che a The Mall non ci sono. Presto partiremo con una campagna che informerà di tutte le risorse commerciali cittadine. Distribuiremo dei flyer che mostreranno non solo che a Sanremo si può fare shopping ma che si può anche andare a fare l’aperitivo in un bar o a cena in un ristorante o ancora acquistare oggettistica di pregio. Sanremo non è soltanto boutique, è molto, molto di più. Abbiamo un’offerta che è 100 volte superiore a quella di The Mall e a tanti altri centri commerciali. Dobbiamo solo sfruttare le opportunità e credo stiamo agendo bene».
«Dopo un mese di luglio che ha visto una leggera flessione soprattutto nel settore tessile, agosto sta funzionando– evidenzia ancora il presidente di Sanremo On –. Manca un po’ di turismo italiano ma non è colpa nostra, è così in tutta la Penisola. Dopo gli anni di terrorismo le persone hanno ripreso a girare per il mondo e non dimentichiamoci che c’è in atto una crisi di governo. La situazione generale è difficile ma nonostante questo Sanremo ha tenuto e speriamo continui anche in settembre».
E settembre sarà per il commercio sanremese un punto di svolta: dal giorno 1, infatti, sessanta boutique apriranno anche la domenica, così da accogliere il turista del weekend (d non solo) con un’offerta completa. «Sanremo ha una miriade di risorse – rimarca il presidente di Confcommercio – e noi privati ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno per trarne il maggior profitto. Ovviamente l’Amministrazione comunale deve fare la sua parte, a cominciare dalla risoluzione di problemi che danneggiano la città e su cui discutiamo da tempo». «Pulizia, viabilità, sicurezza: ecco cosa non va a Sanremo», gli fa eco Roberto Berio che puntualizza: «Palazzo Bellevue non può ignorarci, è urgente un tavolo tecnico, un incontro con gli imprenditori per capire quale forma di turismo vuole portare a Sanremo. Un turismo di massa o un turismo medio-alto? Perché non possiamo fare il mercatino della briscola se vogliamo portare i grandi flussi asiatici».