Sanremo, in consiglio il remake del caso Pascoli. Il sindaco: «Chi dubita della mia buona fede vada in Procura»

26 agosto 2019 | 18:14
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Sanremo, in consiglio il remake del caso Pascoli. Il sindaco: «Chi dubita della mia buona fede vada in Procura»

Ancora scontro maggioranza-opposizione. Biancheri: «La mia unica colpa è aver fatto fare le perizie»

Sanremo. Inagibilità delle scuole Pascoli, consiglio comunale bis. Il rientro dalla ferie del sindaco Biancheri è stato scandito, questa sera, da un sostanziale remake del caso sfociato in consiglio comunale lo scorso primo agosto, nella seduta terminata anticipatamente dopo due ore di discussione per venuta meno, all’improvviso, del numero legale.

A riprendere le fila del discorso ci ha pensato il consigliere della Lega Daniele Ventimiglia che ha chiesto chiarezza e trasparenza sulle famose mail arrivate in Comune tra il 9 aprile e il 14 maggio, nelle quali l’architetto Marotta (capo del pool di specialisti che ha dato il verdetto negativo sulla vulnerabilità sismica del plesso di corso Cavallotti) anticipava i risultati delle perizie che poi condizioneranno la scelta della giunta comunale di chiudere la scuola. «Se qualcuno ha visto queste email, perché non ha informato gli assessori e il sindaco? E’ andata davvero così?».

A rispondergli, prendendo la parola a nome della maggioranza, è stato direttamente il primo cittadino: «Credo che questo consiglio comunale dovrebbe andare oltre lo stato emergenziale e porsi il problema di cosa avverrà in futuro. In queste settimane ho fatto fare una ricerca degli uffici, da cui è emersa una relazione degli ingegneri Maiga e Tomasi datata 1975. A seguito di un esposto, il ministero della Pubblica Istruzione inviò sul posto un ispettore per verificare le condizioni dell’edificio. Il risultato non fu diverso da quello che abbiamo avuto di recente. Già allora era opportuno procedere al radicale rifacimento delle aule, dei corridoi, della struttura del tetto etc. Un’altra perizia – continua Biancheri – stimava in sei milioni di euro i lavori da apportare alle Pascoli, suggerendone contestualmente la vendita al fine di costruire una nuova scuola.

A partire dal 2016 non ci siamo nascosti. Come amministrazione siamo partiti con le perizie tecniche, scoprendo che non c’era una sola scuola che aveva i controsoffitti in sicurezza. Dunque quale sarebbe la mia responsabilità? Aver continuato con le verifiche e non aver fatto finta di niente, com’è avvenuto negli ultimi quarantacinque anni?

Soluzioni alternative ai prefabbricati sulla passeggiata di corso Salva d’Acquisto? Tutte le alternative sono state valutate». E conclude: «Se c’è il dubbio che il sottoscritto voglia favorire degli interessi privati invito i miei consiglieri di maggioranza ad andare in Procura della Repubblica. E’ un’accusa che non posso accettare».

Il clima si è fatto ancora più teso con gli interventi a seguire. Mario Robaldo, capogruppo PD, ha ripercorso la vicenda della venuta meno del numero legale nello scorso consiglio, denunciando di aver ricevuto un auspicio di morte da parte di qualcuno ad assise sciolta.

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Sergio Tommasini (100percentoSanremo): «Per fare un’opposizione costruttiva occorrerebbe che la minoranza fosse edotta delle informazioni a disposizione dell’amministrazione. Un’analisi pro e contro alla scelta dei prefabbricati che fosse condivisa non è stata fatta. Se ci aveste chiamato, non ci saremmo tirati indietro.

Mi dissocio dalle illazioni nei suoi confronti, signor sindaco. Mai ci siamo permessi di dire che c’è un disegno dietro alla decisione di chiudere le Pascoli. Che ci possa essere un interesse di un privato sull’edificio di corso Cavallotti non siamo stati noi a dirlo ma un funzionario del Comune in una commissione pubblica».

A chiudere la discussione è stato l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia (proponente Luca Lombardi) con il quale si è chiesto di mantenere la destinazione pubblica delle”ex” Pascoli. Al voto è risultato bocciato dalla maggioranza che ha preferito tenersi aperte tutte le possibilità: dalla vendita alla ristrutturazione.