Sanremo, dalla clausura all’accoglienza. Le Carmelitane aprono struttura ricettiva
Dietro l’operazione ci sarebbe il Vaticano
Sanremo. Da monastero di clausura le cui suore sono note per produrre squisite marmellate biologiche a struttura ricettiva aperta al pubblico. L’amministrazione Biancheri ha dato parere preventivo favorevole alla variante urbanistica al Puc (chiedendo tuttavia delle integrazioni al progetto), presentata ai sensi della legge regionale 10/2012, dall’ordine religioso facente capo al Vaticano e che prevede la demolizione di alcuni fabbricati in disuso del compendio immobiliare del monastero al fine di ricollocare le cubature per la costruzione di una struttura ricettiva nei pressi dal convento di via Padre Semeria, civico 191.
A finanziare l’investimento che porterebbe le Carmelitane a dotarsi di un'”alberghetto” al servizio dei tanti pellegrini, alle famiglie con parenti disabili e ai fedeli che apprezzano l’attività delle “Scalze” della Città dei Fiori, sarebbe la Santa Sede. Nel monastero, progettato dall’architetto Giò Ponti, vivono circa una ventina di suore di clausura, alcune delle quali di nazionalità francese. Attualmente esiste una foresteria di piccole dimensioni nei cui locali è permesso accogliere esclusivamente i parenti delle religiose e, previo accordo con la Madre Priora, gruppi di scout e laici al massimo per una notte, giusto per permettere loro un momento di sosta prima di riprendere il cammino.
Il monastero del Carmelo è la casa dal lontano 1958 della comunità devota a SantaTeresa d’Avila, fondatrice dell’Ordine delle Carmelitane. Ordine che gode di uno status speciale legato strettamente alla Città del Vaticano e indipendente dalla Diocesi di Sanremo-Ventimiglia. La decisione di aprire all’accoglienza dei viaggiatori l’istituto confessionale è probabilmente dovuta anche alla necessità di aumentare le fonti di entrata a disposizione delle suore per recuperare le risorse necessarie a rimediare ai gravi problemi strutturali di cui è affetto l’edificio principale da diverso tempo.