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Sabbia dei fondali marini palermitani per nuovo quartiere a Monaco. La Regione Sicilia blocca il progetto

20 agosto 2019 | 15:24
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Nello Musumeci: «Per la Sicilia sarebbe un suicidio». La società appaltatrice fa ricorso al Tar

Monaco. E’ arrivato il ‘no’ del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, al progetto monegasco che prevede l’utilizzo di 700mila metri cubi di sabbia prelevata dai fondali marini palermitani tra Capo Zafferano e Termini Imerese
, per la realizzazione di una penisola artificiale a Montecarlo sulla quale si ergerà il nuovo quartiere di lusso Anse du Portier.

«Prelevare 700mila tonnellate di sabbia in un’area particolarmente fragile dal punto di vista della fauna ittica e dal punto di vista ambientale costituirebbe davvero un suicidio, non ce lo possiamo permettere», ha dichiarato Musumeci al tg di Rai2. Uno stop, quello imposto dalla Regione Sicilia, che avrà strascichi giudiziari: la società titolare della concessione ha annunciato infatti che presenterà ricorso al Tar.

Il progetto per la realizzazione del nuovo eco-quartiere sul mare è pronto da mesi, dopo che nel 2013 il Principato aveva espresso la volontà di ampliare verso il mare la costa compresa tra la spiaggia del Larvotto e le rocce delle Spélugues e prevede, come spiegato dalla società appaltatrice, l’emiliana Seci Real Estate, la «realizzazione di un’estensione artificiale in mare della terra di 6 ettari il cui profilo sarà definito da un’imponente infrastruttura marina composta da una successione di 18 cassoni trapezoidali prefabbricati di cemento armato alti 26 metri e di 10.000 tonnellate di peso ciascuno. All’interno, uno scavo sottomarino e il suo riempimento con materiali da cava e sabbia proveniente anche dalla Sicilia – dal deposito in concessione ad Arenaria, società di Seci Real Estate, Gruppo Industriale Maccaferri – faranno da fondazione portante per tutto l’intervento edilizio».

Una concessione che ad Araneria era stata rilasciata proprio dalla Regione Sicilia e che riguardava l’utilizzo di sabbia prelevata nel mar tirreno meridionale al largo di Termini Imerese a 120 metri di profondità. «
Le sabbie sono state scelte – spiega la società – dopo accurate valutazioni delle loro caratteristiche tecniche ed ambientali da parte della impresa di costruzione francese che si è aggiudicata l’appalto».