Rivieracqua, c’è il sì di Biancheri all’ingresso di Amaie: «La società rimanga in mano pubblica»

27 agosto 2019 | 11:19
Share0
Rivieracqua, c’è il sì di Biancheri all’ingresso di Amaie: «La società rimanga in mano pubblica»

Votato il bilancio. Assente Claudio Scajola. L’11 settembre il tribunale deve decidere sul concordato

Sanremo. «Rivieracqua rimanga in mano pubblica. A settembre porterò in consiglio comunale la delibera per l’ingresso di Amaie nella società». L’assemblea dei sindaci dell’Ato idrico imperiese che si è tenuta questa mattina a Palazzo Bellevue per l’approvazione del bilancio del consorzio provinciale si è aperta con la dichiarazione del sindaco Alberto Biancheri che ha anticipato la mossa della sua amministrazione, decisa a tentare un ultimo salvataggio di Rivieracqua dall’istanza di fallimento e dalla decisione che l’11 settembre il tribunale dovrà adottare sul concordato presentato dal presidente del consiglio di amministrazione Gian Alberto Mangiante.

«Nel 2016 mi ero preso l’impegno di salvaguardare Rivieracqua e, nonostante le tante difficoltà, voglio mantenerlo. Con l’ingresso di Amaie (ramo idrico) sanciremo la chiusura di questa fase e volteremo pagina. Io non sono contro i privati a prescindere. Ma come sindaci – ha continuato Biancheri – abbiamo il dovere di far capire al giudice che vogliamo andare fino in fondo.

Prima della nomina del commissario vorrei ci fosse un confronto attivo.  Qualora si tenga questo confronto con la Regione ed emerga la volontà di far entrare i privati, ribadirò che per Sanremo la società deve rimanere a controllo pubblico».

Tornando al bilancio, l’esercizio portato in votazione (approvato dalla maggioranza) registra un deficit nell’ordine dei 2 milioni di euro. I famigerati costi indiretti che i Comuni dovrebbero riconoscere a Rivieracqua non sono inclusi in questo esercizio perché non previsti dalla delibera della Provincia del 6 maggio 2019. L’auspicio è che prossimamente le singole convenzioni con gli enti locali (una diversa dall’altra) vengano uniformate e il peso dei costi indiretti redistribuito tra tutte le amministrazioni pubbliche. Passaggio che avverrà solo a introduzione della tariffa unica.

L’indebitamento totale ammonta a 26 milioni di euro.

(Notizia in aggiornamento)