PONTE MORANDI, Genova un anno fa crollava il viadotto sul Polcevera
E’ passato un anno da quando il crollo parziale dell’infrastruttura uccise 43 persone e causò 556 sfollati
Genova. L’orologio segna le 11.36. E’ il 14 agosto 2018 e sta piovendo. La città è viva come non lo sarà mai più. Un boato e poi la polvere che copre Genova, la Superba. Il viadotto sul Polcevera del Ponte Morandi si spezza e si sgretola, trascinando nel baratro 43 vite. Con il ponte si spacca in due una città, una regione, la Liguria, l’Italia intera.
E’ passato un anno, ma le immagini del crollo del viadotto restano negli occhi dei genovesi, dei liguri e non solo. Il ponte ora non esiste più, completamente demolito alle 9,37 del 28 giugno scorso con una ‘bomba’ di 680 chili di esplosivo, tra dinamite e plastico. Un simbolo di Genova cancellato dalla vista, ma che resta impresso nella mente e nell’animo come una ferita che non si rimargina. Come quel furgoncino verde della Basko rimasto a un metro dal precipizio, e il cui conducente si è salvato per un miracolo, così i liguri sono rimasti, aggrappati alla vita guardando negli occhi la morte.
A un anno dalla strage autostradale di Genova, restano le famiglie e gli amici di quelle 43 vite spezzate. Restano i 566 sfollati. Restano la rabbia e il dolore, ma anche la voglia di rinascere e ricominciare. C’è chi ha perso un figlio, un padre, un fratello. Chi ha perso la casa e chi ha perso il lavoro. C’è chi convive, ancora oggi, con i disagi, con le polveri sollevate dall’enorme cantiere che ha dapprima messo in sicurezza e poi demolito ciò che restava del ponte Morandi e ora si prepara a ricostruire un viadotto che unisca di nuovo la Liguria, da Ponente a Levante.
Oggi, un anno dopo, è il giorno del ricordo. A Genova, per seguire la diretta della Rai, sono stati montati due maxischermo in via 30 giugno. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marco Bucci, ha previsto – si legge in una nota – «una cerimonia commemorativa per ricordare quella tragedia e manifestare ancora una volta il cordoglio, la solidarietà e la vicinanza dei genovesi ai parenti delle vittime». Saranno presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, rappresentanti del Governo, rappresentanti dei familiari e numerose autorità civili e militari.
L’Arcivescovo di Genova Cardinale Angelo Bagnasco officerà alle ore 10, presso il capannone della nuova Pila 9 del viadotto Polcevera (via Greto di Cornigliano), una Messa in suffragio e – dopo gli interventi istituzionali del sindaco di Genova, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dei familiari delle vittime e del presidente del Consiglio dei Ministri – la città di Genova si fermerà per un minuto di raccoglimento alle ore 11.36, nel momento esatto del crollo. Il suono delle campane delle chiese cittadine e il fischio delle sirene delle navi attraccate nel porto renderanno il momento ancora più toccante. Per non dimenticare e per rinascere, ancora una volta, insieme a Genova.