Monica Gatti (Lega) replica a Scajola: «Il sindaco porti rispetto a Salvini per la carica che ricopre»

«Piuttosto non si era mai visto un premier rivolgersi in quel modo a un suo ministro», sottolinea la capogruppo leghista in Comune
Imperia. La capogruppo leghista in Consiglio comunale Monica Gatti replica all’ex ministro e sindaco del capoluogo Claudio Scajola che ha definito Matteo Salvini «ignorante, rozzo e demagogico» in riferimento all’intervento in Senato del leader leghista. «Ritengo -dice la Gatti – che i termini con cui il sindaco Scajola ha bollato il ministro dell’Interno Salvini, “rozzo, ignorante e demagogico“, siano irrispettosi nei confronti della stessa carica che Salvini tuttora ricopre. E ne prendo nettamente le distanze. Il ministro Salvini, con coerenza e lealtà, ha ritenuto che il Contratto di governo siglato con il M5S 14 mesi fa non possa più tenere, e siccome ha reputato che dietro quel contratto sta il bene degli italiani, gli epiteti lanciatigli dal sindaco non gli si confanno».
«Poi, più che la forma- prosegue Monica Gatti – conta la sostanza. E la Lega, coerentemente con gli obiettivi che si era prefissata, proprio perché ha ritenuto che quegli stessi obiettivi non possono essere raggiunti per i troppi “No” degli alleati di Governo, ha deciso “finalmente” di staccare la spina».
«Volgendo uno sguardo al discorso del presidente Conte -conclude – ritengo che il termine “risentito” attribuitogli dal sindaco Scajola sia un vero e puro eufemismo. Quando mai nella storia della Repubblica Italiana si è sentita una reprimenda del genere da parte del presidente del Consiglio nei confronti di un ministro, e ne caso specifico, di Matteo Salvini? Riporto le parole del senatore Roberto Calderoli sul discorso del segretario federale Matteo Salvini, che condivido in toto. “Orgoglioso del discorso pronunciato dal nostro segretario Matteo Salvini questo pomeriggio in Senato, orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto in questi 14 mesi al Governo con i nostri ministri e orgoglioso della scelta che abbiamo fatto di chiudere questa esperienza. Non siamo attaccati alle poltrone, non abbiamo paura del voto, lavoriamo solo per gli italiani e per il loro bene”.