Inagibilità delle Scuole Pascoli, le opposizioni interrogano l’amministrazione che ribatte: «Non è pericolante»

1 agosto 2019 | 20:04
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Inagibilità delle Scuole Pascoli, le opposizioni interrogano l’amministrazione che ribatte: «Non è pericolante»

Nel pieno della discussione salta il numero legale

Sanremo. Da quanto tempo era a conoscenza l’amministrazione comunale dello stato di pericolosità in cui versa l’edificio che ospitava le scuole Pascoli? A questo quesito le opposizioni hanno cercato di ottenere una risposta per tutto l’arco del consiglio comunale monotematico che si è tenuto questa sera a Palazzo Bellevue, interrottosi bruscamente nel pieno della discussione quando il consigliere Bellini ha chiesto la verifica del numero legale, fatto mancare ad hoc dalla maggioranza che ha sfruttato l’assenza temporanea dei consiglieri di opposizione.

L'”interrogatorio pubblico” sull’operato della giunta Biancheri ante elezioni è stato condotto dai banchi dei gruppi di minoranza, i quali hanno chiesto delucidazioni sui passaggi che hanno portato alla dichiarazione di inagibilità dell’istituto per il prossimo anno scolastico, causata dei pericoli esposti da una perizia tecnica predisposta per studiare la vulnerabilità sismica dell’edificio sorto nel 1864.

A scatenare la richiesta di monotematico erano state una paio di email che erano giunte all’indirizzo dell’ufficio tecnico il 9 aprile e il 14 maggio, alle quali, tuttavia, solo il 3 luglio sarà dato seguito concretamente, quando la giunta ha deciso ufficialmente di chiudere l’istituto.

L’ex Hotel Vittoria, adattato a plesso negli anni del dopoguerra, aveva mostrato i suoi punti deboli nel 2011, quando, come ha spiegato il consigliere Sergio Tommasini nel suo intervento, fu conferito incarico all’ingegner Negro dal quale erano emerse le prime criticità. «Nel 2017 sono seguite altre verifiche con dai quali erano evidenti i problemi strutturali. Solo il 13 febbraio, tuttavia, partiranno i lavori di messa in sicurezza in seguito al corteo degli studenti che avevano raggiunto il Municipio in segno di dissenso. A quell’azione di protesta, seguiranno altri incarichi e altri lavori. Dopo la mail dell’architetto Marotta del 14 maggio 2019 cosa ha spinto l’amministrazione a rimanere inerte e ad aspettare fino al 3 di luglio?».
tommasini

«Non procedere alla chiusura del plesso in presenza del quadro descritto dall’architetto Marotta è stato un atto grave, ha esordito il consigliere Baggioli (FI). Dalle foto allegate alle prime comunicazioni arrivate all’ufficio tecnico si vede a occhio nudo lo stato della situazione». A domandarsi come mai le email dei periti del 9 aprile e del 14 maggio non siano state prontamente protocollate è stato il consigliere Artioli (Lega): «Voglio credere alla buona fede del sindaco quando dice di aver avuto consapevolezza solo dopo le elezioni. Probabilmente gli uffici avrebbero potuto fare di più».

Luca Lombardi (FdI): «Quando sono arrivate le comunicazioni dei tecnici, in data 14 maggio, incaricati di stabilire la vulnerabilità sismica dell’istituto abbiamo notato che le prove di carico sui solai erano state fatte con pesi maggiori di quanto prescritto dalle normative. In detta fase, in accordo con l’amministrazione comunalenon ce la siamo sentita di chiudere la scuola a pochi giorni dal termine delle lezionidichiarava il dirigente ai lavori pubblici in data  10 luglio. Delle due cose l’una: o nessuno sapeva niente o qualcuno sapeva tutto?».

Incaricato di difendere la maggioranza è stato l’assessore ai lavori pubblici Massimo Donzella: «Non si può mettere in dubbio la volontà di questa amministrazione di mettere in sicurezza le scuole. Sono stati spesi sette milioni di euro nel corso del precedente mandato. Abbiamo avuto un altro finanziamento per monitorare tutte e ventuno le scuole sanremesi le cui verifiche sono in essere».
assessore massimo donzella

«Mentre prima non era così, nel 2017 cambia la filosofia relativa alle verifiche di vulnerabilità. Quando un’amministrazione decide per eseguirle, deve per legge disporre anche quelle di natura statica-strutturale. Il 28 maggio 2018 otteniamo i finanziamenti del Miur per iniziare. Ai primi di aprile partono gli incarichi», continua Donzella.

«Il 9 aprile c’è stato un intervento immediato per la messa in sicurezza del tetto così come era stato segnalato dai tecnici. Il 14 maggio si parla di questa famosa mail che in qualche modo fa emergere delle criticità. Che cosa dice: “Necessario un urgente opera di consolidamento sui solai o, in alternativa, valutare la chiusura delle aule”. Il 15 maggio gli uffici tecnici si mettono in contatto con i periti per capire in cosa consisterebbero questi interventi di consolidamento. I periti risponderanno il 18 maggio così: “Un incontro è possibile tra il 10 e il 14 giugno. Sarebbe talmente pericolosa la situazione che gli stessi periti dicono vediamoci tra un mese? Dice retoricamente l’assessore. Solo il 13 giugno sarà depositata la perizia definitiva alla quale seguirà la dichiarazione di inagibilità».

Dopodiché la questione viene aggiornata a data da destinarsi. In aula non c’è rimasto quasi più nessuno.

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«La maggioranza ha perso l’occasione facendo cadere il numero legale di poter discutere e dare risposte sulla questione pascoli, commenta in una nota stampa la chiusura anticipata del consiglio Luca Lombardi. Atteggiamento sleale che non ha permesso un approfondimento sul tema molto sentito dai cittadini. Non ha permesso di chiarire cosa sia successo tra aprile e giugno ne di capire cosa sia successo alle mail arrivate in comune. Avevamo proposto anche ordine giorno per conservare la proprietà dello stabile valorizzandolo. Chiaramente la maggioranza in difficoltà a dare risposte ha preferito tacere e silenziarci facendo mancare numero legale. Una chiara mancanza di rispetto nei confronti dei 10500 cittadini che ci hanno chiesto di rappresentarli».

Gli fa eco Artioli: «Il Consiglio Comunale di ieri riguardante il plesso scolastico della Pascoli , nel corso del quale si sarebbe anche dovuto trattare un ordine del giorno relativo al quadro complessivo dell’edilizia scolastica sanremese con la previsione di una commissione speciale del Consiglio per dare soluzione organica e di insieme al problema, si è chiuso anticipatamente per la mancanza del numero legale.
Stigmatizzo la mancanza di responsabilità dei consiglieri che sono usciti dall’aula quando veniva trattata questione così importante per la città e per le famiglie.
Costoro hanno perso un’occasione per dare una risposta alla città e dovrebbero riflettere sulla natura e lo scopo della loro presenza nel consiglio comunale.
Mi auguro abbiano almeno la coerenza di rinunciare al gettone di presenza e a devolverlo in beneficenza a favore dei bisognosi.
Monitorerò chi lo avrà fatto o meno di modo che i cittadini conoscano il comportamento di coloro che hanno eletto».