Imperia, Luca Ronco è il nuovo preside del “Ruffini”. Era stato rimosso da vice dell’Ipsia dalla Zappulla

22 agosto 2019 | 17:10
Share0
Imperia, Luca Ronco è il nuovo preside del “Ruffini”. Era stato rimosso da vice dell’Ipsia dalla Zappulla

In un post su Facebook spiega di non aver scelto la sua ex scuola per motivi di opportunità

Imperia. E’ Luca Ronco il nuovo preside del “Ruffini” di Imperia. Il docente, già vicepreside dell’IpsiaMarconi”  è risultato, infatti,  vincitore del concorso ministeriale.

Luca Ronco era stato destituito dalla carica dalla ex dirigente Anna Rita Zappulla. La Zappullagiova ricordarlo, era   stata arrestata la sera del 23 aprile scorso con l’accusa di peculato dai carabinieri a Ventimiglia mentre insieme al marito, a bordo della Toyota Corolla di proprietà della scuola stava rincasando.

Ronco aveva, così, subito la “ritorsione” della ex preside per aver denunciato i comportamenti della stessa.

Tra primi a congratularsi con Ronco su Facebook che è anche sindaco di Borghetto d’Arroscia è stato l’ex presidente della Provincia e primo cittadino di Cesio Fabio Natta con lui nella foto.

Scrive Luca Ronco sul social: «Oggi, al termine di un lungo percorso concorsuale iniziato nel 2017, assumo il ruolo di Dirigente Scolastico (Preside), scegliendo come mia sede di lavoro l’Istituto IIS “Ruffini” di Imperia. Un nuovo percorso lavorativo e di vita si apre dinnanzi a me e mi sento in dovere di fare alcune riflessioni. Innanzitutto voglio dare un forte abbraccio a tutti gli studenti, i professori, il personale Ata della scuola che lascio, il “Marconi” di Imperia, una grande famiglia in cui sono cresciuto umanamente e professionalmente e in cui rimarrà, per sempre, un pezzo importante del mio cuore.

Purtroppo per ovvi motivi di opportunità e viste le recenti vicissitudini ho scelto di non prendere, come sede della mia dirigenza, la scuola che mi ha visto per anni come professore e vicepreside. Un grande augurio quindi agli amici e alla famiglia del “Marconi” che continui la sua opera di formazione civile, culturale e professionale sul territorio, nella scia dei risultati che abbiamo con determinazione raggiunto in questi anni! Un saluto anche alla comunità del Ruffini che mi accingo a dirigere: sono certo di trovare, a partire da settembre, un gruppo di professionisti ed educatori seri e capaci, con il contributo dei quali sarà mio impegno costruire una scuola sempre più aperta ai bisogni degli alunni! Sono consapevole che il percorso sarà impegnativo, a volte difficile, ma se sapremo (io per primo) tenere con fermezza la “barra a dritta” nel lavorare sempre e solo per i bisogni e il futuro dei nostri ragazzi, sono certo che supereremo ogni ostacolo e raggiungeremo, assieme, le mete prefissate! Poi un pensiero sul mestiere di “docente”, che oggi lascio… il più bello (e difficile) del mondo, che si trascina dietro, assieme alla “famiglia”, la responsabilità dell’educazione dei futuri cittadini: “Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è. Ecco, ho conosciuto in questi anni molti professori che fanno i docenti e altri che sono docenti. Cerchiamo tutti di appartenere sempre di più alla seconda categoria, quella che educa con l’esempio, a volte col sacrificio, quella che rimane nei ricordi degli alunni anche negli anni a venire»

«Chiudo infine citando una frase del presidente Pertini, per ricordare a tutti, nessuno escluso, l’importanza del nostro lavoro per la costruzione di una società migliore, più moderna e solidale: “Condizione essenziale per il progresso è che all’interno della scuola, prima che altrove, maturi una nuova consapevolezza del valore ineliminabile del lavoro, delle responsabilità individuali, della solidarietà verso gli altri, quali che siano le loro idee, dell’integrità verso la cosa pubblica e nei rapporti privati.” Ecco dunque le parole chiave del nostro lavoro: responsabilità, solidarietà, integrità, esempio… impegniamoci quindi tutti nel solco di questi valori per il futuro dei nostri ragazzi», conclude il suo intervento Ronco.