Imperia calcio, il patron Eugenio Minasso: «Abbiamo bisogno degli imprenditori locali per fare come l’Empoli»

E svela un retroscena: «Io tramite per conto della famiglia Mirri nell’acquisizione del Palermo»
Imperia. L’ex deputato di Alleanza nazionale Eugenio Minasso (nella foto tra gli acquisti Edo Capra e Davide Sancinito) si è buttato a capofitto nell’impresa di attirare finanziamenti per l’Imperia calcio.
Il suo primo “colpo” (da 50 mila euro per un anno) è stato quello dello sponsor che apparirà sulle magie neroazzurre: Banca Igea, istituto telematico. «A parte Banca Igea – dice Minasso – finora sono arrivati piccole sponsorizzazioni da parte amici per stima e amicizia nei miei confronti ma dia fuori città che hanno voluto contribuire. Sto pensando a un cartello di commercianti con in contributo di 500 euro a testa».
Eugenio Minasso svela anche un piccolo retroscena che riguarda l’acquisizione del Palermo caduto in D da parte di Daniele e Dario Mirri che la dice lunga sui rapporti e sulle relazioni che il neo patron è in grado di intrecciare. «Ho partecipato -racconta – alla trattativa per l’acquisizione da parte della famiglia Mirri, imprenditori coi quali ho ottimi rapporti. Pensate che per una amichevole di serie D c’erano 25mila persone. Ecco, la nostra è una piccola città certi numeri sono impossibili, però, c’è bisogno anche dell’imprenditoria e del contributo dei commercianti locali per coltivare il sogno del ritorno tra i professionisti. In fondo Empoli è una realtà ancora più piccola di Imperia eppure veleggia tra la massima serie e il campionato cadetto».
«Tornare in Lega Pro, la vecchia serie C deve essere un obiettivo perché è l’unico modo per poter ottenere giovani calciatori in prestito dalle società di serre A e B. Se sei in Eccellenza o in D non te li danno».