il progetto |
Imperia
/
Politica
/

Tunnel tra Armo e Cantarana, Gabriella Manfredi figlia del compianto sottosegretario ricorda che l’intuizione fu del padre

21 luglio 2019 | 13:06
Share0
Tunnel tra Armo e Cantarana, Gabriella Manfredi figlia del compianto sottosegretario ricorda che l’intuizione fu del padre
Tunnel tra Armo e Cantarana, Gabriella Manfredi figlia del compianto sottosegretario ricorda che l’intuizione fu del padre
Tunnel tra Armo e Cantarana, Gabriella Manfredi figlia del compianto sottosegretario ricorda che l’intuizione fu del padre
Tunnel tra Armo e Cantarana, Gabriella Manfredi figlia del compianto sottosegretario ricorda che l’intuizione fu del padre

Con un post su Facebook: «Bene papà, il tempo è stato galantuomo e ha dimostrato che tu sapevi vedere più lungo degli altri»

Imperia. «Mio padre era un visionario, negli ani Settanta sosteneva il progetto dal Piemonte al Mare progettando la variante della Statale 28, da Imperia a Cantarana. Non voglio entrare nel merito di quali responsabilità ci siano state nelle varianti al progetto originale, ma rivendico con forza la paternità di quel progetto, ideato voluto e iniziato nella sua realizzazione da mio padre, allora parlamentare nella commissione Lavori Pubblici della Camera» O sembra esserci una nuova speranza per il progetto. che sognava un percorso sospeso tra viadotti e gallerie che consentisse di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza da Cantarana ad Imperia».

Gabriella Manfredi, figlia del deputato e sottosegretario Manfredo, affida a un lungo pensiero sul suo profilo Facebook la rivendicazione del progetto del tunnel Armo – Cantarana a una intuizione del padre negli anni Settanta. Ieri la Manfredi ha partecipato alla presentazione del progetto da parte delle Camere di Commercio liguri e piemontesi. I relatori non hanno dimenticato la figura di Manfredo Manfredi, ricevendo i ringraziamenti della figlia.

«Mio padre -prosegue la Manfredi – vedeva la fine dell’era industriale su cui la nostra economia si era basata per tanti tantissimi anni, le cui cause erano legate ad una situazione geomorfa che stringeva la Liguria tra il mare e le Alpi, con pochissime strade di comunicazione, strette e tortuose a seguire gli anfratti costieri e i valichi montuosi, vedeva il progredire dei trasporti via mare con navi sempre più grandi, che i nostri porti non erano in grado di accogliere e lo sviluppo del trasporto aereo, che nel volgere di pochi anni avrebbe permesso di far arrivare dall’estero in tempi più rapidi e a basso prezzo quei prodotti tipici della nostra terra che avevano ormai costi di produzione troppo alti per sostenere la concorrenza».

«Mio padre  – continua –  era un visionario, che sognava soluzioni per far uscire da quell’isolamento questa terra così aspra e meravigliosa. Vedeva la sua terra isolata e sognava per lei strade che la collegassero al resto del mondo e che aprissero la porta a una nuova economia, un turismo che avrebbe portato nuova ricchezza e risorse per tutti. Credeva così tanto nelle sue visioni che appena ne ebbe l’occasione contribuì alla costruzione dell’Autostrada dei Fiori E poi ancora lavorò alla variante della Statale 28 e della Statale 20 nell’intento di rendere scorrevoli i percorsi di collegamento tra il Piemonte e la Liguria, tracciando gallerie e viadotti che avrebbero preservato i borghi dal traffico pesante, consentendo loro di trasformarsi in piccoli gioielli dove il turismo “sarebbe andato” senza limitarsi a transitare velocemente per raggiungere altre mete. Il suo sogno era davvero quel “Piemonte al Mare” vagheggiato nell’Ottocento dai progettisti della ferrovia Ceva Ormea per collegare il Piemonte con Oneglia e mai realizzato, a causa della concorrenza tra l’onorevole Biancheri di Ventimiglia e il senatore  Borelli di Pieve di Teco. Vinse l Biancheri, e venne realizzata la linea VentimigliaCuneo».

«Bene papàconclude Gabriella Manfredi –   come vedi ancora una volta il tempo è stato galantuomo e ha dimostrato che tu sapevi vedere più lungo degli altri».