“Traditur”, l’opera di Flavia Bigi alla mostra di Monet a Dolceacqua

17 luglio 2019 | 16:18
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“Traditur”, l’opera di Flavia Bigi alla mostra di Monet a Dolceacqua
“Traditur”, l’opera di Flavia Bigi alla mostra di Monet a Dolceacqua
“Traditur”, l’opera di Flavia Bigi alla mostra di Monet a Dolceacqua

Vincitrice della seconda edizione del premio Memorie#Tradimenti del Trust Floridi Doria Pamphilj

Evento d’eccezione alla mostra di Monet a Dolceacqua. L’opera “Traditur” dell’artista Flavia Bigi, vincitrice della seconda edizione del premio Memorie#Tradimenti del Trust Floridi Doria Pamphilj, sarà esposta al Castello Doria. La presentazione è domenica 21 luglio, l’opera resterà esposta fino al 15 agosto.

Traditur è la metafora spaziale delle relazioni umane. L’opera dell’artista Flavia Bigi dialogherà con il Castello Doria di Dolceacqua e i dipinti di Monet esposti. Nuovo evento collaterale della mostra di successo “Claude Monet, ritorno in Riviera”, visitabile fino al 31 luglio.

Domenica 21 luglio alle 18 don Massimiliano Floridi presenterà a Dolceacqua, alla presenza del sindaco Fulvio Gazzola e del curatore Aldo Herlaut, questo inedito dialogo con l’arte contemporanea attraverso la suggestiva l’installazione “Traditur”, vincitrice della seconda edizione del premio Memorie#Tradimenti indetto dal Trust Floridi Doria Pamphilj. L’opera resterà esposta al Castello fino al 15 agosto.

Due grandi dadi, uno di marmo bianco e uno di granito nero, si interfacciano e si confrontano in un luogo inusitato, suggerendo un intricato sistema di rimandi e collegamenti. Dadi con incisi simboli zoomorfici o astratti ispirati alle casate protagoniste di controverse e complesse vicende storiche, quelli delle famiglie Floridi, Doria e Pamphilj. Il titolo latino dell’installazione “Traditur” richiama la duplice accezione di “tradita/tramandata”.

La seconda edizione del premio di arte contemporanea chiedeva di interpretare il “lato oscuro” della memoria e della storia: quello dei tradimenti e dei travisamenti. Il gioco dei dadi è simbolo per eccellenza della sorte incerta del destino umano, creando svariate combinazioni. Le facce dei dadi di Flavia Bigi si presentano in accostamenti inaspettati, come la storia di una casata è legata ad alleanze e tradimenti spesso imprevedibili. La diversa sistemazione delle sculture nello spazio espositivo può essere vista come la metafora spaziale della complessità delle relazioni umane.

Flavia Bigi è un’artista senese che vive e lavora fra Roma e Parigi. Ha realizzato mostre con le sue opere in Stati Uniti, Francia, Finlandia, Slovacchia, Austria e Svizzera. L’artista si contraddistingue per l’osservazione multidimensionale che connota la sua produzione. L’opera “Traditur” è stata esposta recentemente a Roma, Genova e in altre sedi storiche della famiglia in Italia.

I due dadi di marmo e granito, finemente scolpiti dalla Bigi, interpretano e delineano un dialogo di metafore con la storia, confrontandosi questa volta con le architetture e le vicende del Castello Doria e con i due straordinari dipinti di Claude Monet esposti: “Le Château de Dolceacqua” e “Monte Carlo vu de Roquebrune”.

In questo fine settimana si svolgeranno altri due eventi correlati all’installazione “Traditur”. Venerdì 19 luglio, ore 18 a Camporosso, presso il Centro Falcone Borsellino l’inaugurazione della mostra “Genius Doria” (19 luglio – 15 agosto). Sabato 20 luglio, ore 18 al Castello di Isolabona l’inaugurazione della mostra “Memorie#Tradimenti” (20 luglio – 15 agosto).