Sanremo, piano delle alienazioni: tutte le proprietà del Comune che tornano all’asta
Tra gli immobili di maggior valore ci sono Casa Serena, villa Citera e Meglia
Sanremo. Non solo Casa Serena, ma anche villa Citera, villa Meglia, i locali inutilizzati della nuova stazione ferroviaria, terreni, appartamenti e negozi. Ecco tutte le proprietà inserite dall’amministrazione comunale tra quelle suscettibili di essere messe sul mercato per fare cassa e recuperare le risorse che servono a mettere mano alle criticità che Palazzo Bellevue si trova a dover affrontare: fogne e strade in primis.
Nel piano delle alienazioni, in fase di aggiornamento da parte della giunta Biancheri, la struttura che dovrebbe garantire un maggior gettito al Comune è quella che ospita la casa di riposo pubblica di Poggio, stimata 10.840 milioni di euro.
Le altre superfici, già previste nel piano triennale 2019-2021 sono la palestra del basket di villa Citera di via Galilei: entrata prevista di 550 mila euro; un’area di 1390 metri quadrati antistanti l’ospedale Borea (292.5 mila euro); i locali della nuova stazione ferroviaria (4.5 milioni di euro). Tra i beni di minor valore sono stati individuati un magazzino a Coldirodi, in via Rambaldi 17 (29 mila euro); un terreno sempre nella frazione matuziana in zona Madonna Pellegrina (40 mila euro); la rivendita di tabacchi in piazza San Sebastiano (21 mila euro); un’ex cabina elettrica in via Acquasciati (5 mila euro); un alloggio di 30 metri quadri in via Ospedaletti del valore di circa 12 mila euro (in fase di cessione); di reliquati in via San Francesco stimati 77 mila euro.
Passando alle previsioni del 2020, l’amministrazione conta di incassare 3 milioni di euro dalla cessione di Villa Meglia, sede della scuola statale per l’infanzia di corso Cavallotti; due distinte aree in via San Rocco e strada San Giovanni dovrebbero fruttare 80 mila euro complessi.
Nel 2021 il Municipio spera di introitare in totale 508 mila euro dalla vendita del negozio per articoli fotografici di piazza Eroi (308 mila euro); le ex colonie San Giovanni dei Prati a Molini di Triora (120 mila euro); altri due negozi in piazza del mercato annonario (60 mila euro) e di un’area del plesso Baragallo in via Dante Alighieri (20 mila euro).