Sanremo, mazzata al bilancio del Comune dal “saldo e stralcio” delle cartelle esattoriali: per le emergenze pochi soldi
L’appello del capogruppo Dem Mario Robaldo alle minoranze di centrodestra: «Il governo conceda una moratoria sui trasferimenti allo Stato»
Sanremo. «Chiediamo al governo di concedere una sospensione di due anni sui trasferimenti che il Comune deve fare allo Stato per permetterci di avere le risorse che servono per risolvere i problemi del nostro territorio». E’ questo l’appello lanciato dal capogruppo Dem Mario Robaldo vista la complessa situazione del bilancio comunale discussa oggi per la prima volta a Palazzo Bellevue. Per mettere mano alla gravi emergenze che attanagliano la città, a fronte di un bilancio in positivo da 153 milioni di euro, alla fine dei conti, nelle casse pubbliche restano meno di 3milioni spendibili per rispondere alle esigenze dei cittadini.
Fognature al collasso, l’acquedotto colabrodo e le scuole pericolanti. Dove troverà il Comune i soldi che servono per mettere mano a questi problemi impellenti? Dalla lettura del consuntivo 2018 la risposta è una sola: non certamente nelle proprie casse. Tanto che la maggioranza Biancheri insorge contro il governo e chiede una moratoria sui trasferimenti allo Stato.
Il quadro dipinto dall’assessore Massimo Rossano nella prima commissione bilancio che si è tenuta questa mattina è emblematico. Basti pensare che a Palazzo Bellevue, che gestisce entrate annuali per 153 milioni di euro, spendendone un centinaio in beni e servizi, avanzano al 16 luglio 2019 39 milioni di euro, di cui, alla giunta comunale, al netto dei trasferimenti allo Stato centrale e dei fondi vincolati per legge rimangono “liquidi” appena 2,8 utilizzabili per l’anno in corso.
Come se le cose non fossero già abbastanza delicate, l’introduzione della normativa sul saldo e stralcio delle cartelle esattoriali sotto i 1000 euro approvata dal “governo del cambiamento” (voluta dal vicepremier Salvini) potrebbe andare a dimezzare la parte disponibile: si stima una “mazzata” nell’ordine del milione e mezzo di euro. In sostanza rimarrebbe poco più di un milione per investimenti che ne richiederebbero decine.
Non ci sono i soldi per i lavori improcrastinabili e ad avanzare, nonostante il risultato positivo di gestione, sono solo le briciole. Dai dati forniti dall’assessore oggi, il contesto dei conti inquadrano Palazzo Bellevue come un grande esattore per conto dello Stato, visto che all’amministrazione non rimane che meno del 3% del totale incassato da utilizzare per dare risposte alle richieste dei cittadini.
Di 39 milioni di avanzo di gestione (netto tra entrate e uscite), a bilancio consuntivo 2018 – in approvazione nel consiglio comunale previsto per domani sera -, devono essere accantonati per legge 20 milioni nel fondo per i crediti di dubbia esigibilità (Tari e sanzioni al codice della strada ancora da incassare). La parte vincolata cuba 14 milioni e 400 mila: tra le voci più consistenti ci sono 7,8 milioni di contributo Rai da destinare a infrastrutture per sport e spettacoli e i 700 mila per il Tfr dei dipendenti dell’Orchestra Sinfonica.
La posta più consistente delle entrare è quella dell’Imu, 29 milioni. I trasferimenti correnti sono a 10 milioni. Dalla tassa sui rifiuti il Municipio ha incassato 16 milioni. Dall’addizionale comunale Irpef 3 milioni. Totale circa 63 milioni.
Ai 29 milioni di Imu incassati dal Comune, si aggiungono altri 8 milioni inseriti nel previsionale del prossimo anno. In sostanza il 40,2% delle risorse introitate dall’ente locale va dritto dritto al Parlamento e in parte – circa 16 milioni – nei bilanci dei Comuni italiani poco virtuosi che hanno bisogno dell’aiuto di quelli che lo sono stati per non dichiarare il fallimento.
Continuando con i numeri, l’amministrazione comunale ha ottenuto 3 milioni e 8 di recupero sull’evasione fiscale. Le entrate extra tributarie sono date dall’incasso principalmente di 3 milioni e 100 dai parcheggi; altri 3 milioni circa dai posti letto di Casa Serena; fitti attivi per complessivi 800 mila euro. Sanzioni per infrazioni al codice della strada 3 milioni. Oneri di urbanizzazione circa un milione e mezzo.
Quest’ultimo parametro ha destato l’osservazione del consigliere Andrea Artioli che come Lega ha anticipato la presentazione di un ordine del giorno per denunciare il calo dei permessi rilasciati dall’ufficio tecnico: nel 2016 gli oneri erano superiori ai 2 milioni.
Così come per l’Imu, il bilancio della Città dei Fiori è decimato anche di buona parte degli introiti derivanti dalla Casinò Spa che incassa 6 milioni e 8, ma ne lascia, al netto delle tasse, solo 2 milioni e 6 al territorio.
A inizio seduta lo scontro tra maggiorana e opposizione si è ripetuto per la nomina del presidente e del vicepresidente della commissione: sono risultati eletti due membri dell’amministrazione Biancheri (Marco Viale e Ester Moscato). Alle minoranze non è stato riservato neanche il contentino di una delle due cariche. In sala erano presenti anche i consiglieri Daniele Ventimiglia e Ethel Moreno.