Sanremo, l’artista di strada aggredito lancia petizione per cambiare il regolamento
Chiede al Comune di Sanremo di modificare l’articolo 3 comma 2 portando il tempo di esibizione da 30 minuti a 2 ore
Sanremo. Andi Liosha lanciato una petizione per cambiare il regolamento dell’arte di strada nella Città dei Fiori, ampliando il tempo di esibizione da 30 minuti ad almeno 2 ore.
«A seguito delle spiacevoli e ripetute aggressioni con la solita persona che ieri si è di nuovo prodigata per farmi spostare», il giovane musicista cuneese – all’anagrafe Andrea Ruberto – aveva in precedenza annunciato di rinunciare a suonare a Sanremo. Ma troppo forte è il suo amore per l’arte di strada e la città della musica e del Festival della canzone italiana e non volendoci rinunciare, ora lancia questo appello:
Il cambiamento, si dice, arriva sempre dal basso.
È quello che tentiamo di fare ogni giorno noi musicisti di strada, portando la nostra arte e la nostra musica nelle piazze e donandola a tutti, senza distinzioni.
Non ci si confonda con gli accattoni o i mendicanti. La nostra è arte, frutto di ore e ore di studio e di anni di preparazione.
Purtroppo la cultura dell’arte, specie quella di strada, in Italia si sta perdendo. Dopotutto siamo i figli del Bel Canto, dell’Opera, di Raffaello, Leonardo Da Vinci e Giuseppe Verdi.
Siamo figli d’arte e maestri in questo campo. Lo sapevi che il 70% del patrimonio artistico mondiale arriva dall’Italia?
Pazzesco vero? Eppure, per tornare a parlare del caso, in Italia manca la cultura dell’arte e della musica, come quella di strada, che ha visto nascere a livello internazionale artisti del calibro di Ed Sheeran.
Qui in Italia esiste il festival della musica italiana. È un festival molto seguito anche all’estero e che negli anni ha ospitato artisti di fama internazionale e musicisti che hanno fatto la storia della musica in Italia. Sto parlando del Festival di Sanremo.
Quello che non si sa è che Sanremo, pur essendo denominata “La città della Musica”, sta trovando grosse difficoltà nell’esprimersi musicalmente al di fuori del suo Festival più importante.
Quella che dovrebbe essere il baluardo della musica in Italia si trova a doversi scontrare con regolamenti che limitano la musica e la libera espressione e con un ristretto numero di residenti a cui si dà ragione se in estate alle ore 21 arriva quel fastidioso rumore festoso dal locale sotto casa che non permette loro di riposare.
A Sanremo esiste poi un regolamento per gli artisti di strada.
Tale regolamento conferisce al musicista che vuole lavorare in strada un tempo massimo di 30 minuti per proporre il suo concerto. Poi si deve spostare di almeno 150 metri e non può tornare nella stessa postazione nel corso della giornata.
Ora provate ad immaginare l’artista che monta la sua semplice postazione per suonare la chitarra e cantare: asta, leggio, un piccolo amplificatore, pedale di pre amplificazione, cavi, custodia con espositori vari tra cd, biglietti da visita, un cartello per poterlo cercare sui social.
Ora che lo avete immaginato parliamo un po’ di tempistiche.
Il tempo necessario all’artista per smontare, spostarsi di 150 metri e rimontare è pressappoco di 30 minuti.
Questo sempre che sia un artista, qualcuno che quindi porti in strada qualità e bellezza e che per farlo necessita della giusta strumentazione e del giusto tempo di preparazione.
Ora la domanda sorge spontanea: il presente è un regolamento che favorisce l’arte di strada o l’accattonaggio?
C’è poco da pensarci.
Ma perché lanciare una campagna per far cambiare questo regolamento? Voglio dire, sono tanti i regolamenti comunali in tutta Italia che limitano in questo modo la musica. E allora, perché proprio questo?
A detta dell’Italia, Sanremo è la città della musica. Penso di aver detto tutto.
Se il cambiamento deve arrivare è proprio da qui che deve partire.
La petizione chiede al Comune di Sanremo di modificare l’articolo 3 comma 2 del presente regolamento per l’esercizio dell’arte di strada portando il tempo di esibizione da 30 minuti a 2 ore.
Due ore è un tempo standard per una esibizione musicale di strada, tanto che è il tempo più indicato sulla maggior parte dei regolamenti comunali in Italia, specie su quelli che funzionano meglio.
L’obiettivo principale di questa petizione è che se ne parli il più possibile e che gli amanti della musica italiana vengano a conoscenza del degrado musicale che “La Città della Musica” è costretta a subire ogni giorno.
No, adesso non esageriamo. Non dimentichiamoci che per 7 giorni all’anno c’è il Festival.
Qui il link per firmare la petizione: http://chng.it/qCnzbPxSL7