Sanremo, dal bilancio consuntivo la fotografia dei conti del Comune: priorità ai servizi essenziali
Approvato dal consiglio comunale il rendiconto 2018. Critiche dalla minoranza. Baggioli (FI): «E’ fondato sulle tasse»
Sanremo. E’ stato approvato questa sera dal consiglio comunale il bilancio consuntivo 2018, atto fondamentale che fotografa la situazione dei conti del Comune.
Dai numeri letti dall’assessore al Bilancio Massimo Rossano, già largamente anticipati nella commissione consiliare competente che si è riunita ieri, si evince l’impegno dell’amministrazione Biancheri per salvaguardare i servizi essenziali.
Mensa scolastica, asili nido, mercato annonario sono tra quelli principali per i quali Palazzo Bellevue ha elargito le risorse maggiori tratte dalle proprie casse, a fronte di una compartecipazione ai costi da parte dei cittadini molto limitata. Qualche esempio: per le mense, il Municipio incassa 950 mila euro e ne spende più di un milione e 800 mila. Così anche per gli asili: dalle rette entrano 350 mila euro ma il costo del servizio è di 800 mila.
«Abbiamo avuto un occhio di riguardo per le famiglie sanremesi», ha commentato Rossano, prima di entrare su un altro dei temi caldi che ha generato la reazione del capogruppo del Partito Democratico Mario Robaldo, quello dell’Imu. Alle famiglie matuziane Palazzo Bellevue “preleva” 35 milioni per l’imposta sugli immobili, ma ne deve girare 14 al fondo di solidarietà dello Stato che serve per sostenere le casse degli altri Comuni italiani in deficit. «Somme che se rimanessero qui sarebbero sufficienti per risolvere tante criticità del nostro territorio», ha spiegato Robaldo.
Da segnalare, ancora, l’attività in materia di evasione fiscale: gli accertamenti dell’anno scorso sono arrivati a 3 milioni e 700 mila euro di Ici-Imu evasa.
Critiche su alcune delle scelte della prima amministrazione Biancheri sono piovute dai banchi della minoranza. Dallo scranno di 100xcentoSanremo, hanno posto un accento programmazione e Casinò: «Le linee di mandato del quinquennio passato sono state stravolte dalle emergenze e corrette dalle opportunità di natura privata che si sono presentate». Continua il consigliere Piero Correnti: «I proventi della nostra casa da gioco sono passati da 46,613 milioni del 2017 a 44.948 del 2018 con un decremento di 1,665 milioni. Invitiamo il sindaco a stimolare e monitorare costantemente il CdA che andrà a nominare. Fino a oggi l’equilibrio finanziario è stato raggiunto, soprattutto, diminuendo la forza lavoro, pratica non più attuabile se non vogliamo che il nostro prestigioso Casinò si trasformi in un self service dei giochi».
Per Artioli (Lega): «Dalle sanzioni stradale incassiamo 3 milioni e fischia di incasso, ma di queste risorse è stato speso zero per la sicurezza». «La mia fotografia di questo bilancio? – incalza Simone Baggioli (Forza Italia) – è fondato sulle tasse, sull’imposte ai cittadini e sulle multe stradali. Un conto economico che segna meno otto milioni. Se poi si guarda alle società partecipate, la situazione è drammatica».
«Non è detto che avere un avanzo di amministrazione sia un elemento positivo. Vuol dire che l’amministrazione non è stata capace di programmare e spendere tutti i soldi a propria disposizione», chiosa il capogruppo di FdI Luca Lombardi.
A rispondere alle polemiche è stato il sindaco Biancheri: «Ci criticate come se al nostro ingresso cinque anni fa avessimo trovato un ente in buone condizioni: siamo entrati con 8 milioni in meno della Rai, una situazione scuole disperata, investimenti sulla tutela del territorio pari a zero. Ascolto ogni suggerimento che viene dato, ma c’è un limite a tutto». Alle parole del primo cittadino è seguita la secca la replica del consigliere Lombardi: «Tra le fila dell’attuale giunta ci sono tanti ex del sindaco Zoccarato. Non abbiamo fatto nulla per 5 anni? Falso. Eravamo già intervenuti su fogne e scuole».
Le ultime scintille tra maggioranza e opposizione sono scoppiate sul caso della legge sul “saldo e stralcio”. «La costante campagna elettorale viene così pagata dai Comuni: a Sanremo – spiega l’assessore al Bilancio – la misura del governo Lega M5S fa perdere 15 milioni di crediti. E’ solo per un meccanismo contabile che alla fine siamo costretti a impegnare solo un milione di euro per sostenere l’eliminazione delle cartelle esattoriali sotto i mille euro. Quando lo Stato si dimentica degli enti locali… Ben venga la proposta di Robaldo di premere su Roma per far sentire la nostra voce».