Home & Design |
Altre News
/
Zone
/

Quali sono le regole da poter infrangere nell’interior design e goderne i risultati?

12 luglio 2019 | 07:03
Share0
Quali sono le regole da poter infrangere nell’interior design e goderne i risultati?

L’unica regola importante da non infrangere è quella di non ripetere un progetto ben riuscito

Molte volte nella nostra professione ci troviamo di fronte ad un dilemma: andare sul sicuro e rispettare le regole di base o infrangerle e arrivare ad un risultato di carattere e unico? In entrambi i casi il risultato finale potrà e dovrà essere corretto nella forma estetica e nella funzione, le cose giuste al posto giusto, l’armonia degli spazi, gli abbinamenti cromatici, le scelte degli arredi, i tessuti, colori, tutto dovrà essere calibrato e pensato in modo da creare un’ambiente corretto e capace di trasmettere le giuste sensazioni e di soddisfare aspettative e funzioni per il quale è stato pensato.

Ma se non rispettiamo le regole? Se ad esempio decoriamo le superfici orizzontali e non le verticali, osiamo una palette cromatica con forti e inusuali contrasti, immaginiamo spazi aperti per bagno e camera in un dialogo unico, o portiamo parte del paesaggio circostante nell’interno. Sono molteplici le modalità di rottura, e molteplici possono essere i risultati. Disastrosi se non si governano le scelte, incredibili e di grande effetto se si riescono a legare ad un sottile filo progettuale scelte che possono sembrare in un primo momento non coerenti con il progetto. Tutto questo può accadere se siamo in presenza di una committenza aperta, attiva nel dialogo, capace di seguire la persona incaricata di dar vita all’ambiente, che sia un salone o un progetto ex novo, un locale commerciale o un ufficio, una volta messi a fuoco gli obiettivi e capite le esigenze, lasciate che l’interior designer sviluppi per voi il progetto. Sarà da limare, da calibrare, da “pizzicare” qua e là insieme, ma non lasciate che siano le vostre scelte a governare il risultato finale, questo vorrebbe dire rompere le regole in modo non corretto.

Una delle regole che rispetto sempre, e cerco di far rispettare, è l’utilizzo dei materiali naturali per ogni funzione senza imitazione. Ovvero, un pavimento in legno dev’essere di legno, un marmo dovrà essere naturale, una pietra dovrà essere tale nelle sue irregolarità e imperfezioni. Se scegliamo un gres per il pavimento scegliamolo espressione di un’estetica “gres” non tipo legno, marmo o pietra.

Forse ad oggi con tutte le scelte di materiali la mia può sembrare un’idea anacronistica, fuori dal tempo tecnologico, ed è vero che oggi il gres, ad esempio effetto marmo, è forse più pratico nella manutenzione, permette di copiare i marmi più preziosi e rari, i colori sono più omogenei e i costi sensibilmente ridotti, ma un interno secondo la mia concezione vive, respira, profuma. Preferisco un bel pavimento con i segni del tempo (vedi righe, usura, cambio di colore) che una superficie ingessata nello spazio temporale di utilizzo, che nel caso del legno potrà essere di centinaia di anni. Utilizzo da tempo materiali di concezione avanzata, ma non ad imitazione di materiali naturali.

Una regola che invece amo infrangere è quella di staccarmi dalle mode del tempo e di regalare ad ogni progetto una componente diversa e unica. Ci sono molti modi per dare carattere a un interno e possono essere diversi in ogni occasione. Le persone, il luogo, la luce naturale, le funzioni, l’estetica.

Tutte variabili che dobbiamo rispettare con l’unica regola importante da non infrangere mai: non ripetiamo un progetto ben riuscito. Possiamo usare le stesse lampade, simili carte da parati, tessuti e colori, ma dobbiamo dare sempre e comunque un’impronta diversa ad ogni intervento.

Buon fine settimana e come dice Alessandro Manzoni:”Operare senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo”.

Paolo Tonelli

www.paolotonelli.com

www.facebook.com/sanremoviaroma129

www.instagram.com/paolotonellidesign