Imperia, occupazione l’ufficio studi della Cgil: «Oltre il 43 per cento dei nostri giovani è a spasso»

10 luglio 2019 | 12:07
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Percentuale aggregata di disoccupazione al 15, 5 per cento. Tenuta demografica garantita dagli immigrati

Imperia. Presentato stamattina il report annuale della Cgil a proposito dell’occupazione in Liguria e in provincia di Imperia. L’estremo ponente si conferma fanalino di coda: problemi infrastrutturali, un turismo “mordi e fuggi”, l’assenza di un porto commerciale i principali motivi secondo l”ufficio studi del sindacato del segretario Maurizio Landini.

«Imperia – spiega Marco De Silva dell’ufficio studi Cgil  – ha il record negativo regionale, ma non solo il tasso di disoccupazione è superiore quello nazionale ed è unito al tasso di occupazione più basso delle province liguri. C’è poca  gente che lavora, tanta gente che cerca lavoro e tra questi, la quota dei giovani che  tra i 15 e i 44 anni è superiore al 43 per cento. Inoltre, i cosiddetti Neet, ovvero i  giovani che non lavorano, non studiano e non cercano lavoro sono addirittura al 28 per cento quando la media regionale è del 20 per cento».

L’analisi del movimento turistico a Imperia: ANALISI del movimento turistico IMPERIA,

Occupati e disoccupati: IMPERIA

Fulvio Fellegara segretario provinciale Cgil: «Siamo, purtroppo una provincia lontana da tutto. La madre dei problemi si chiama raddoppio ferroviario.  Non ci si possono mettere tre ore e mezza da Milano a Bordighera. e poi il proseguimento dell’Aurelia bis che darebbe una prima risposta occupazionale. Bisogna che tutti gli attori lavorino in questa direzione. Stiamo per sottoscrivere accordio con altri Comuni dopo Sanremo e Ventimiglia affinché si trovi un accordo per arrivare a dei risultati»

Il bilancio demografico: Bilancio demografico ImperiaDemografia nella provincia di Imperia

«Per quanto riguarda il dato demografico -conclude De Silvaè quello meno compromesso rispetto a quelli delle altre province liguri ed è uno dei motivi di speranza. Imperia, infatti,  ha una quota di stranieri residenti superiore alla media regionale, il che vuol dire che queste persone fanno mestieri che la gente del posto non vuole più fare».