Imperia, raccolgono adesioni per la “Cena in bianco” ma vengono scambiati per i truffatori segnalati in chat

Sono i giovani di “Viva”. Un messaggio vocale diventato virale su WhatsApp metteva in guardia i commercianti portorini
Imperia. Una voce registrata sulle chat, tra l’altro molto nota in città e considerata, quindi, attendibile, nella giornata di ieri metteva in guardia i commercianti portorini della presenza di cinque persone che si stavano aggirando nei negozi fingendo di raccogliere fondi per iniziative benefiche mentre l’obiettivo era quello di commettere furti.
«Proprio ieri -racconta Niccolò Fiori della neonata associazione Viva – un gruppetto di noi hanno deciso di visitare i negozi di via Cascione e dintorni con l’intento di raccogliere adesioni in vista della “Cena in bianco” del 3 agosto. Essendo tutti ragazzi molto giovani ed avendo in mano delle cartelline colorate come venivano descritti i presunti truffatori nel messaggio vocale siamo stati scambiati da qualche commerciante per loro e nella migliore delle ipotesi trattati con diffidenza se non liquidati».
L’associazione Viva, invece, è una sorta di Pro loco portorina nata con l’intento di animare il quartiere.
«Già -conclude Fiori – non è facile coinvolgere i commercianti di Porto, ma ieri con quel messaggio rimbalzato ovunque è diventato più complicato. Ci riproveremo dopo che le acque si saranno calmate».
Viva già nel 2018 aveva organizzato la cena in bianco portorina ma era saltata perché coincideva con il giorno dei funerali delle vittime del ponte Morandi, il 18 agosto, proclamato lutto nazionale.