Imperia, gli aveva dato del fascista: Cofferati chiede scusa e Minasso ritira la querela

1 luglio 2019 | 11:21
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Imperia, gli aveva dato del fascista: Cofferati chiede scusa e Minasso ritira la querela

L’onorevole ha anche donato 4mila euro all’I.S.A.H.

Imperia. Una lettera di scuse scritta dall’europarlamentare, ex segretario nazionale della Cgil Sergio Cofferati, e indirizzata a Eugenio Minasso, ex deputato e consigliere regionale imperiese di An (poi Ncd) ha messo fine al caso ‘Cofferati-Minasso’, scoppiato dopo che Minasso aveva citato a giudizio Cofferati (difeso dall’avvocato Mario Giribaldi), accusandolo di diffamazione per avergli dato del «fascista» e del «fucilatore di partigiani» al padre di quest’ultimo, Quirino, morto il 18 giugno 2014, in diretta tv.

A fronte della lettera e di una donazione di 4mila euro all’I.S.A.H. (Centro Di Riabilitazione Polivalente E Casa Di Riposo San Giuseppe), Minasso e la sorella Anna Maria (che aveva denunciato la diffamazione alla memoria del padre), entrambi difesi dall’avvocato Alessandro Mager, hanno rimesso la querela.

I fatti risalgono al 19 gennaio del 2015. Nel corso del collegamento da Genova per la trasmissione Coffe Break, condotta da Tiziana Panella e andata in onda su ‘La7’, Cofferati avrebbe affermato: «C’è un grandissimo problema politico, come è evidente, ma c’è un problema etico. Perché se il voto di un fascista non pentito (a questo punto dallo studio chiedono di fare il nome) viene considerato legittimo vuol dire che (viene interrotto di nuovo)».

La lettera di Cofferati

lettera cofferati