Imperia, falsità di testamento olografo in patrimonio Agnesi: condannato ex autista

Rivendicava metà dell’eredità lasciata dalle sorelle Berio
Imperia. Falsità di testamento olografo. E’ con questa accusa che il giudice monocratico di Imperia Marta Maria Bossi ha condannato in primo grado a 2 anni di reclusione (e a una provvisionale di 2mila euro) Salvatore Lucia: l’ex autista delle sorelle Caterina e Rosa Maria Berio, morte nel 2008. Le due hanno lasciato un’eredità complessiva di circa 15 milioni di euro tra immobili e terreni appartenenti al patrimonio Agnesi, lo storico pastificio imperiese, chiuso nel dicembre del 2016 dal Gruppo Colussi.
L’autista delle due donne aveva rivendicato il cinquanta per cento dell’eredità, quindi 7,5 milioni di euro, dicendo di essere in possesso di un testamento scritto di proprio pugno da Rosa Maria il 12 febbraio del 2002.
Contro le rivendicazioni di Salvatore Lucia, si è mosso Pietro ‘Pucci’ Agnesi, cugino alla lontana delle due sorelle, che ha fatto causa all’autista sia in sede civile che penale. Agnesi affermava invece di essere in possesso di due testamenti, uno di Caterina e l’altro di Maria Rosa, antecedenti a quello di Lucia.
Salvatore Lucia è stato condannato anche in base a una perizia grafologica. Ma la vicenda è tutt’altro che chiusa, tanto che l’avvocato dell’ex autista, Enrico Amalberti, ha già preannunciato ricordo in appello: «Aspettiamo le motivazioni e la sentenza verrà appellata. Nel corso dell’esame, il mio assistito ha raccontato nei dettagli la storia, dimostrandosi credibile».