Imperia, condannato scassinatore seriale specializzato in “spaccate”: aveva preso di mira i locali della città

Tre anni e due mesi per un magro bottino, 400 euro
Imperia. Stefano Di Francesco, 36 anni di Imperia, è stato condannato alla pena di 3 anni e due mesi di reclusione per una serie di furti con scasso compiuti ai danni di locali pubblici tra l’aprile e il maggio 2018.
Al giovane difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo meno di un mese fa era già stata comminata una condanna a due anni dopo essere stato arrestato in flagranza, subito dopo essersi impossessato di circa 1.200 euro dalla cassa del chiosco “UTecciu de Ma” alla Rabina di Oneglia
Stamattina in Tribunale è arrivata, dunque, per Di Francesco un altra condanna emessa dal giudice monocratico Antonio Romano (pubblico ministero Eleonora Buganè Pedretti) con la formula del rito abbreviato.
L’imputato è stato incastrato dalle telecamere dei locali dopo aver compiuto uno dei suoi raid ed essere stato fermato per resistenza, comunque, aveva confessato i furti che venivano compiuti con la stessa tecnica: “spaccata” della porta di ingresso a spallate o con oggetti, in un caso con una base in cemento per ombrelloni.
Magro l’ammontare del bottino: in tutto non più di 400 euro. Tra i locali presi di mira il kebb “La Mezzaluna“, il bar Capogiro, caffè Green House e uno anche a Pontedassio.
Mentre ha compiuto il furto al Tecciu de Ma l’uomo, infatti, era sottoposto a obbligo di firma.