Imperia, caso Feola: modificato il capo di imputazione per i due bagnini. Rinviata la discussione
Il pm Marrali integra le accuse nei confronti dei due imputati: avrebbero dovuto dotarsi di strumentazione facoltativa
Imperia. Il pubblico ministero Maria Paola Marrali ha chiesto l’integrazione del capo di imputazione per i due ex bagnini Aldo De Notaris, 68 anni e Caterina Pandolfi, 22 anni, che devono rispondere di omicidio colposo in concorso per la morte di Mauro Feola l ’imprenditore dianese di 50 anni annegato nel tratto di mare antistante i bagni Papeete Beach di Oneglia nel luglio 2015. Entrambi sono difesi dall’avvocato Erminio Annoni.
E’ avvenuto nell’udienza che si è tenuta stamattina di fronte al giudice Laura Russo nel corso della quale sarebbe dovuta iniziare la discussione che, invece, su richiesta delle difese è stata rinviata.
Secondo la Marrali, quel giorno di luglio, i bagnini avrebbero dovuto, infatti, effettuare l’analisi delle condizioni dei fondali della baia e dotarsi preventivamente di strumentazione facoltativa quale caschetto e rescue tube, circostanze che sono state, dunque, inserite nel capo di imputazione.
Feola si era gettato fra le onde per soccorre il figlio che allora aveva 15 anni e che era in difficoltà mentre faceva il bagno con il mare agitato. L’imprenditore era riuscito a spingere il ragazzo fuori dall’acqua, ma era stato poi trascinato via dalla furia mare.
Le difese, l’avvocato Erminio Anoni e Sabrina Tallone per Rossella Gobbi titolare dello stabilimento balneare hanno chiesto i termini a difesa.
Prossima udienza il 25 settembre, il 16 ottobre inizio della discussione.