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Dalla Regione un commissario per gestire l’Ato idrico

26 luglio 2019 | 19:37
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«Rivieracqua oggi è una società finanziariamente non in grado di effettuare investimenti»

Imperia. «In accordo con tutta la comunità di sindaci abbiamo individuato la necessità di un percorso di commissariamento dei servizi idrici dell’Ato di questo territorio, in modo che il commissario prenda atto della situazione e ponga in essere tutte le opportune politiche per riportare la concessione a essere gestita con gli investimenti necessari, sia dal punto di vista dell’erogazione dell’acqua potabile, che del ciclo dell’ambiente, quindi servizio idrico integrato e depuratori». Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine del vertice che si è tenuto, nel pomeriggio, in provincia di Imperia.

Ad annunciare l’imminente nomina di un commissario che gestisca l’Ato provinciale è stato lo stesso governatore, sottolineando che la scelta è dovuta alle gravi lacune con cui è stata finora gestita l’emergenza idrica in provincia di Imperia.

«Rivieracqua, la società che avrebbe dovuto gestire la concessione dell’Ato idrico provinciale, è in grave sofferenza finanziaria, tanto da avere una procedura di concordato fallimentare il prossimo settembre – ha aggiunto Toti – molto in arretrato con un piano di investimenti che doveva essere sviluppato negli anni passati». Conclude il governatore: «Il commissario avrà l’incarico di una ricognizione. Rivieracqua oggi è una società finanziariamente non in grado di effettuare investimenti che occorrono al settore. Il nuovo commissario adotterà tutte le opportune politiche, per uscire da questa situazione di stallo. L’obiettivo è di attribuire la concessione dell’ato idrico a un’unica società provinciale, come prevede la legge, che possa effettuare un adeguato piano di investimenti e la copertura di esso con un piano tariffario adeguato e o omogeneo, collegato dall’erogazione dell’acqua potabile, fino allo smaltimenti delle acque reflue, quindi ci riferiamo ai depuratori».

Sul punto è tornato anche l’assessore Giacomo Giampedrone: «E’ stato apprezzato il nostro intervento emergenziale, la nostra necessità anche di far riflettere un territorio sulla capacità di governo di quell’ambito che deve passare molto probabilmente da un commissariamento, come è stato condiviso da tutti i sindaci, e su come spendere questi 2 milioni di euro che Regione Liguria ha voluto mettere in campo per superare l’emergenza, dando ovviamente poi anche soluzioni commissariali per le scelte del futuro che credo ormai siano improrogabili».

La quota stanziata dalla Regione è di 2 milioni: «Noi abbiamo potuto partecipare con la quota disponibile di Regione Liguria – spiega l’assessore – A cui andranno anche aggiunte risorse che potranno arrivare dai comuni stessi piuttosto che da un governo d’ambito che abbia finalmente, attraverso il profilo commissariale, un suo regime e che trovi una capacità di investimento attraverso la rimodulazione delle tariffe. Credo, però, che sia fondamentale oggi spendere bene questi due milioni: ci sono diverse proposte da parte dei sindaci con i quali ci sentiremo a inizio della settimana prossima per individuare un soggetto attuatore come capofila del golfo del dianese e dei Comuni che stanno patendo questa crisi, per affrontare i primi interventi emergenziali, in attesa poi del commissario con il quale trattare quelle che saranno le soluzioni del governo d’ambito».

La proposta commissariale arriverà entro Ferragosto. Per il futuro commissario, l’assessore non si sbilancia ma annuncia: «Sarà di alto profilo e conoscerà la materia. Abbiamo qualche nome».

Critico su Rivieracqua il sindaco di Imperia Claudio Scajola: «Rivieracqua ha gestito il servizio idrico senza effettuare investimenti e manutenzione, accumulando un debito di oltre 6,5 milioni. Mi pare evidente e necessario intervenire per commissariare l’ato idrico con una persona di alta professionalità che riesca a mettere ordine in questa vicenda dell’acqua». «Abbiamo bisogno di tariffa unica in tutta la provincia – ha aggiunto il sindaco – che l’acqua ci sia, ma anche di investimenti e di un costo contenuto. Credo che figura terza di alta professionalità possa avere le caratteristiche per riuscire a mettere ordine nella vicenda del ciclo delle acque, che non è soltanto l’acqua potabile, ma ci sono anche i depuratori che non sono mantenuti e che creano continui problemi in tutta la provincia».