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Controdipendenza affettiva : la paura di amare e creare un legame di coppia

4 luglio 2019 | 09:36
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Controdipendenza affettiva : la paura di amare e creare un legame di coppia

Il controdipendente evita di coinvolgere se stesso in un rapporto intimo per timore di cedere al bisogno di legarsi a qualcuno e di diventare dipendente

La controdipendenza affettiva è l’altra faccia della dipendenza affettiva. Si tratta di una modalità di relazione improntata sul “sesso senza amore”, sulla fuga dai sentimenti, sull’evitamento di coinvolgimenti affettivi e sul distacco emotivo dall’altro.

Il controdipendente evita di coinvolgere se stesso in un rapporto intimo, continuativo e duraturo, per timore di cedere al bisogno di legarsi a qualcuno e di diventare dipendente. La controdipendenza affettiva ha le radici nei legami di attaccamento primari. Chi è contro-dipendenza teme molto di legarsi ad un altro poichè ha, in genere, avuto esperienze negative con i legami di attaccamento che ha vissuto in tenera età, generalmente con i genitori.

Tali figure sono state inadeguate o semplicemente disattente ai bisogni emotivi dei figli, creando nel bambino l’idea che non ci si può fidare e affidare fino in fondo a nessuno. Mamme depresse o fortemente inadeguate possono ad esempio essere eccessivamente richiedenti con i loro figli e riversare su di loro un affetto poco sano e permeato di aggressività. Anche la figura del padre può essere inadeguata, svalutante o incapace di vedere e accettare il figlio o la figlia per quelli che sono. I genitori possono essere stati anche molto adeguati a livello pratico nell’accudimento del bambino ma essere totalmente assenti dal punto di vista emotivo, lasciando nel figlio la convinzione di “ essere sbagliato o colpevole” e per questo non amabile.

In tutti questi casi, il bimbo prima e l’adulto poi, sviluppa la convinzione inconscia che avere un legame non sia gratificante ma significhi assumersi compiti e ruoli che sono loro consoni, come ad esempio di essere per i genitori delle figure di attaccamento. Finisce cosi per negare tale bisogno di cui ha tanta paura. Lo stile relazionale “fuggitivo” del controdipendente viene preso di mira dal dipendente, il quale, senza saperlo ricerca partner distanzianti che gli facciano rivivere l’angoscia vissuta nel rapporto con i genitori altrettanto trascuranti ed affettivamente assenti.

Il controdipendente aderisce perfettamente al dipendente in quanto attaccamento di quest’ultimo giustifica la sua tendenza a mantenere le distanze da una relazione opprimente. Al pari del dipendente, il controdipendente deriva il suo stile relazionale dalla tipologia di rapporto insicuro instaurato con le figure genitoriali durante l’infanzia. Egli è cresciuto nella convinzione errata che i propri bisogni fossero eccessivi o irrilevanti e che avrebbero dovuto fare affidamento solo esclusivamente su se stesso. Tale esperienza di deprivazione lo hanno condotto a maturare una personalità evitante caratterizzata da un profondo senso di inadeguatezza ed inferiorità, ipersensibilità al giudizio negativo altrui, riluttanza ad entrare in relazione con gli altri, evitamento dei legami intimi, negazione dei propri bisogni, tendenza alla fuga relazionale e timore di essere feriti.

Quello che l’individuo controdipendente sviluppa è la capacità di essere autonomo, di pensare a se stesso, nella convinzione che la relazione con l’altro possa danneggiarlo o essere causa di abbandono. La paura dell’abbandono è infatti un altro dei temi che caratterizzano queste persone che in età precoce hanno subito un abbandono reale o emotivo dalle figure di accudimento. Queste persone controdipendenti hanno paura d’amare perchè questo mette in crisi l’autonomia che si sono a fatica costruite per evitare di soffrire. Dietro alla loro autonomia si nasconde infatti una forte fragilità e sfiducia nei confronti dell’altro.

Quando si troveranno in una situazione in cui hanno di fronte una persona che le ama saranno sopraffatti dall’antica paura di affidarsi, almeno parzialmente, i propri bisogni emotivi ad un altro. Spesso queste persone sabotano le loro relazioni o scappano quando il rapporto si può fare più profondo ed impegnativo. Attraverso un percorso di psicoterapia si può recuperare il senso della propria storia e delle paure più profonde diventando possibile per questi individui accedere ad una relazione d’amore. Nel legame non c’è solo pericolo ma anche la possibilità di costruire qualcosa di sano e bello insieme ad un’altra persona. Questo non significa affidarsi totalmente all’altro ma permettergli di avvicinarsi senza temere di essere danneggiato.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

www.facebook.com/dottoressalazzarotti