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Collegamenti tra Liguria e Piemonte: il pensiero di Sergio Scibilia, presidente dell’associazione Giuseppe Biancheri

23 luglio 2019 | 15:48
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Collegamenti tra Liguria e Piemonte: il pensiero di Sergio Scibilia, presidente dell’associazione Giuseppe Biancheri

«L’associazione è entusiasta di queste iniziative ma rivolge il “solito“ appello per quanto riguarda la vecchia ferrovia Nizza-Ventimiglia-Cuneo-Torino, una infrastruttura che sta morendo»

Imperia. «La giornata di mobilitazione di sabato di amministratori pubblici ha rappresentato un momento importante e storico. Si riparla “seriamente“ dei collegamenti tra Liguria e Piemonte, di collegare il Mediterraneo con le Alpi. Si parla di sviluppo, di nuove opportunità, si parla di sbloccare aree importanti oggi difatto isolate o collegate con strade del Medioevo» – scrive Sergio Scibilia, presidente dell’associazione Giuseppe Biancheri.

«La Associazione Giuseppe Biancheri è entusiasta di queste iniziative ma rivolge il “solito“ appello a tutti i sindaci, ai deputati, ai presidenti delle Regioni Liguria e Piemonte, ai presidenti delle province del cuneese e del imperiese, tenete sempre presente che una infrastruttura esistente, storica, di interesse internazionale, sta morendo, dopo un periodo di lunga agonia. La vecchia ferrovia Nizza-Ventimiglia-Cuneo-Torino, un gioiello di ingegneria e ambientale. La querelle tra Italia e Francia ha seppellito lo sviluppo di questa infrastruttura. Il Governo nazionale, è completamente assente, con il Ministro disinteressato a sviluppare collegamenti europei diretti tra Italia, Francia e Svizzera su una linea ferroviaria esistente, via Ventimiglia, Cuneo, Torino fino a Berna.

La Val Roya è ostaggio di cantieri secolari, di opere interminabili, di continui rallentamenti che hanno raddoppiato i tempi di collegamento con il basso cuneese e stanno creando danni enormi alla economia di questi territori. La AGB sollecita un tavolo di lavoro e confronto per fare il punto della situazione, per definire le diverse responsabilità, per prendere decisioni definitive e terminare il vecchio gioco della scarica barile, per cui è sempre colpa dell’altro. Cosa ne facciamo di questa linea ferroviaria, serve a nessuno, interessa a qualcuno? Parliamone».