Autonomia, Toti: «Il premier Conte convochi al più presto a Roma le regioni che hanno avviato l’iter»
«Il nostro obiettivo infatti resta quello di portare risultati concreti e non qualche voto in più»
Genova. «”Piuttosto che declamare, a esclusivo uso politico e mediatico, una cattiva riforma sicuramente destinata a cadere sotto la scure della Corte costituzionale, è preferibile realizzare un progetto ben costruito, che vi offra vantaggi reali, che siano sostenibili anche nel tempo”. Queste – commenta il presidente Toti sul suo profilo Facebook – sono le parole del premier Conte che, con una lettera al Corriere, fa un appello al nord e di fatto indirizza queste critiche ai miei colleghi governatori Zaia e Fontana, che stanno contestando duramente le ultime scelte del governo in materia di autonomia».
«Mi chiedo perché questi consigli non siano stati spesi anche di fronte alle scelte scellerate di alcuni ministri grillini, ultima fra tutte quella di bloccare una opera fondamentale come la Gronda di ponente. O quando, sempre per pura propaganda, si sono fatte scelte di politiche industriali o infrastutturali che inevitabilmente porteranno a blocchi e infiniti ricorsi a discapito degli italiani.
Quindi proprio per il suo ruolo, caro presidente Conte, le chiediamo a nome del nord, a cui lei oggi parla, che vengano considerate le istanze delle regioni sull’Autonomia, comprese quelle della Liguria, frutto di studi approfonditi di cui si discute da anni e che porteranno crescita e sviluppo per tutto il paese, e soprattutto vigili affinché le opere infrastrutturali come Tav, Terzo Valico e Gronda si facciano al più presto.
Caro presidente Conte, non condanni all’isolamento il nord con i no del movimento cinque stelle, quelli sì che sono a esclusivo uso politico e mediatico! Le preoccupazioni dei governatori di Lombardia e Veneto e dei loro abitanti sono legittime e noi come Regione Liguria ci uniamo a loro perché temiamo la decrescita infelice a cui le politiche del movimento cinque stelle ci stanno condannando. A inasprire il dibattito non sono certo i governatori che tutti i giorni sono sul territorio a contatto con i problemi della gente e siamo sempre a disposizione per un confronto costruttivo e privo di pregiudizi. Per questo chiediamo che ci sia un incontro al più presto a Roma tra lei e le Regioni coinvolte nel percorso di Autonomia, compresa la Liguria. Il nostro obiettivo infatti resta quello di portare risultati concreti e non qualche voto in più».
L’iter per l’autonomia, previsto dalla Costituzione, è stato avviato anche in Liguria: lo scorso aprile il presidente Toti ha consegnato formalmente e personalmente al ministro degli affari regionali Erika Stefani la delibera della Giunta regionale che chiede di cominciare il percorso per l’autonomia differenziata che dovrebbe portare a una intesa preliminare con il Governo. La Liguria chiede autonomia su diverse materie, tra le quali la portualità, le infrastrutture, il demanio marittimo, la sanità.