Aumenti tariffari a Sanremo, le proposte di Tommasini per scongiurare la stangata sui buoni pasto
Il consigliere di 100percentoSanremo è intervenuto nella commissione bilancio
Sanremo. Sono arrivati in commissione bilancio, per il primo passaggio formale, gli aumenti previsti dall’ultima delibera della giunta Biancheri con la quale l’amministrazione comunale ha varato un pacchetto di aggravi su buoni pasto, parcheggi e addizionale Irpef.
Il consigliere di 100percentoSanremo è intervenuto, questo pomeriggio, per proporre vie alternative con le quali il Comune potrebbe arrivare a reperire le risorse necessarie per consolidare il bilancio e evitare che a pagare il prezzo maggiore siano le famiglie matuziane.
«Ho ascoltato la disamina dell’assessore Rossano che in sintesi ha spiegato come l’aumento previsto dell’addizionale Irpef sia dovuto a una apertura legislativa fatta da parte di questo governo, spiega Tommasini. Il Comune non si è fatto scappare l’occasione per aumentare l’aliquota».
«C’è poi il tema del “saldo e stralcio” delle cartelle esattoriali alla base delle scusanti che l’amministrazione Biancheri usa per giustificare il pacchetto aumenti. Di fatto quindi la colpa sarebbe del governo e non sicuramente del Comune. Naturalmente faccio ironia.
E’ stata anche accampato il fatto che l’amministrazione si aspettava dalla Regione maggiori denari per l’emergenza delle scuole Pascoli. Quando abbiamo in tempo reale appurato che la Regione ha fatto i salti mortali per dare al Comune 800mila euro.
Dato che il Palazzo Bellevue – continua il capogruppo di 100percentoSanremo – non presenta segnali di dissesto o pre-dissesto io avrei preferito analizzare in modo più approfondito gli aumenti.
Nel caso specifico avrei approfondito tutti i capitoli della spesa corrente: gli incarichi, a esempio e altre poste nate adesso e non collegate a contratti pluriennali o altri accordi per scongiurare l’aumento dei buoni pasto che nelle diverse fasce aumenta in maniera considerevole. Da 4 a 5 euro, parliamo del 25%. 200 euro mese per figlio.
Nel caso dei parcheggi avrei subito affrontato la distinzione tra tariffe residente e turisti evitando di fare lievitare anche questa fonte di entrata. All’ente costa 550 mila euro gestire le aree di sosta a fronte di introiti che si aggirano sui 3,2 milioni di euro.
Ho sollevato il tema della razionalizzazione dei costi di Casa Serena. Nel capitolo del sociale Casa Serena, per i costi impatta di 5,6 milioni di euro e noi non riusciamo a trovare nuove sacche di risparmio per scongiurare l’aumento dei buoni pasto!
Inoltre l’aumento dei buoni pasto impatta per 270mila euro. 67 mila nel 2019 e 220 mila nel 2020 e 2021. La quota del 2019 non si poteva evitare? A mio parere direi proprio di sì, anche se dall’amministrazione ho percepito una versione differente.
Inoltre – conclude l’esponente del Gruppo dei 100 – abbiamo l’aumento della percentuale sugli introiti del Casinò. Questa è una pura aspettativa perché non ho visto la produzione di un serio piano di rilancio della casa da gioco che mi lasci intendere un aumento dei ricavi e quindi una maggiore propensione a retrocedere denari al comune. Quindi si poteva aumentare sensibilmente la quota % sul Casinò sugli introiti dei primi sei mesi del 2019, tentando di evitare o mitigare l’aumento dei buoni pasto.
Personalmente ritengo che il pacchetto aumenti poteva essere analizzato meglio e io avrei approfondito e attaccato altre sacche di denaro che potevano portarci nuove economie.
Non a caso in commissione, oggi, la maggioranza ha votato unanime gli aumenti e la minoranza compatta ha votato contro».