Ammazza la ex al karaoke, emessa la nuova ordinanza cautelare per Massari. Ecco tutte le accuse contestate

24 luglio 2019 | 16:48
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Ammazza la ex al karaoke, emessa la nuova ordinanza cautelare per Massari. Ecco tutte le accuse contestate

Il provvedimento è stato firmato oggi dal gip Fiorenza Giorgi: l’omicida resta in carcere a Sanremo

Savona. E’ stata emessa questa mattina dal gip Fiorenza Giorgi la nuova ordinanza misura di custodia cautelare in carcere per Domenico “Mimmo” Massari, il cinquantaquattrenne che lo scorso 13 luglio ha ucciso con sei colpi di pistola la ex compagna Deborah Ballesio ai bagni Aquario di via Nizza a Savona. Si tratta di un passaggio puramente formale, necessario in questi casi visto che la convalida del decreto di fermo per l’omicida era stata fatta dal tribunale di Imperia, che però non è competente territorialmente (il reato più grave si è infatti consumato a Savona).

Di conseguenza il giudice ha emesso la nuova misura nella quale a Massari sono contestati diversi reati, oltre a quello di omicidio volontario aggravato, ci sono anche quelli di lesioni personali volontarie (per il ferimento di una bimba di 3 anni e di due donne che erano presenti nel locale dove è avvenuto l’omicidio), ricettazione di arma (la Smith & Wesson 357 Magnum con cui ha ucciso Deborah Bellasio), porto e detenzione abusiva di arma da sparo, sequestro di persona (per aver costretto, minacciandolo, un automobilista ad accompagnarlo nel carcere di Sanremo dove si è costituito) e porto abusivo di coltello. Un quadro accusatorio decisamente grave di cui l’uomo dovrà rispondere davanti alla Corte d’Assise di Savona.

Nel frattempo le indagini coordinate dal pm CHiara Venturi proseguono. In particolare si attende la relazione del dottor Marco Canepa che ha effettuato l’autopsia sul corpo della vittima, raggiunta da sei proiettili, uno dei quali in testa, quello che probabilmente è stato fatale vista la delicatezza della zona colpita.

Sul movente del terribile omicidio Massari davanti al pm aveva voluto precisare che era esclusivamente economico e non passionale: “Ho fatto giustizia alla mia persona” ha detto l’uomo che aveva investito un’ingente somma per comprare il locale “Follia” di Altare (quello a cui poi aveva dato fuoco nel ad agosto 2015) alla ex compagna. Ma ci sarebbe stata anche un’altra somma che, secondo il racconto del killer, lui aveva nascosto e non aveva più trovato una volta uscito dal carcere. Denaro che, questa la convinzione dell’ex compagno di Deborah Ballesio, era stato preso proprio dalla donna. Per questo, nel maggio del 2018, una volta uscito dal carcere (dove aveva scontato la pena patteggiata per il rogo del locale, maltrattamenti e stalking) lui l’aveva cercata, ma lei non aveva risposto al telefono. Fino a quando, due settimane fa, non è scattata la vendetta.

ARTICOLO DI OLIVIA STEVANIN DA DA WWW.IVG.IT