Vallecrosia, Emidio Paolino si insedia in consiglio comunale ed è subito polemica

24 giugno 2019 | 23:01
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Vallecrosia, Emidio Paolino si insedia in consiglio comunale ed è subito polemica
Vallecrosia, Emidio Paolino si insedia in consiglio comunale ed è subito polemica
Vallecrosia, Emidio Paolino si insedia in consiglio comunale ed è subito polemica

Toni accesi e aspri, Paolino se la prende con il presidente del consiglio comunale: «Mi stai facendo inc….are»

Vallecrosia. «Presidente, cominciamo male». Inizia così il percorso di Emidio Paolino, ex assessore della precedente amministrazione comunale, che stasera si è insediato in consiglio comunale nel seggio della minoranza rimasto vacante dopo le dimissioni dell’ex sindaco Ferdinando Giordano. Dopo i saluti al nuovo consigliere, Paolino ha preso la parola ma nel suo intervento non si è limitato a un saluto e quando il presidente del consiglio comunale Anastasio Sandrino ha tentato di arginare il fiume di parole di Paolino, quest’ultimo ha ribadito di avere diritto «così come sempre successo, quando un consigliere si insedia, a parlare quanto voglio».

E’ iniziato un botta e risposta, dai toni anche aspri e accesi, tra il neo-insediato consigliere e il sindaco Armando Biasi.
«E’ trascorso un anno da dall’insediamento di questa amministrazione comunale, ma da cittadino non ho notato, forse non me ne sono accorto, dei cambiamenti – ha dichiarato Paolino -. Ho solo potuto leggere, con grande rammarico, sui media, frasi del tipo: ‘Noi non facciamo parole ma fatti’. Quali fatti?».

E ancora: «E’ stato rifatto il manto stradale in via Colonnello Aprosio dopo solo una settimana dal vostro insediamento: lo si può definire secondo miracolo dopo quello dell’apertura del parcheggio sul lungomare tanto chiacchierato. Dimenticavo, è stata realizzata la segnaletica stradale, un lavoro necessario e importante, che ha raggiunto un duplice obiettivo: ossia uno per la collettività e l’altro per mantenere le promesse elettorali con la realizzazione di parcheggi in zone quasi private, zone carico e scarico, spostamenti di fermate dei bus, questo per amici e conoscenti».

Paolino ha poi rimarcato quanto fatto dalla precedente amministrazione, di cui faceva parte: «Diamo a Cesare quel che è di Cesare – ha detto – Avete di che vivere di rendita: vi abbiamo servito su un piatto d’argento i mezzi economici che permetteranno di realizzare opere e interventi».

Non sono mancati gli attacchi diretti, con Paolino che ha accusato la maggioranza di «falsità e demagogia» in merito merito alla realizzazione della pista ciclabile «che in campagna elettorale avete definito non ciclabile e poi, cambiando il contesta, ciclabilissima».

«Do il benvenuto al consigliere di ‘primo pelo’ Emidio Paolino – ha replicato ironico il sindaco Armando Biasi – E’ dal 2005 che ti aspettavo in queste condizioni: io in maggioranza e tu in minoranza». Biasi ha poi ripercorso il passato in consiglio comunale di Paolino, iniziato nel 1980: «Oltre a essere un decano hai vissuto tutte le esperienze di questa realtà cittadina che tu tanto hai a cuore come se tutti gli altri lo facessero chissà per quali motivi. Ti riconosco passione e forte preparazione umana, però devi sapere che rispetto al passato, la delazione e il retropensiero e il sospetto che tu sempre ai condotto contro il tuo avversario politico, oggi hanno poco corso. Già il passato che tu hai utilizzato per mettere ko i tuoi avversari, ricordo la buonanima di Franco Biancheri che dopo solo un anno, per arrivismo personale tuo, hai fatto cadere con la sua amministrazione. Biancheri l’unica colpa che aveva era aver creduto in te e altri. Se la passione e le capacità che hai fossero messi al servizio del bene comune e non usate per la delazione e cercare sempre qualcosa che non torna, saresti una grande risorsa per la città».

Biasi ha ricordato che tutti i progetti iniziati dalla precedente amministrazione sono stati portati avanti e «quando taglieremo il nastro ti chiameremo così lo farai tu e ti passerà un po’ di livore». «Per la rabbia che hai – ha concluso il sindaco – dovresti prendertela non con noi, ma con i cittadini che non ti hanno votato, visto che l’anno scorso hai perso due terzi dei tuoi elettori».