Sanremo, Piano Casa dentro o fuori dal Puc? Tommasini chiede chiarezza all’amministrazione Biancheri
«C’è qualcuno che ha commesso delle leggerezze?», si domanda l’ex candidato sindaco del centrodestra
Sanremo. Questa mattina i Consiglieri Sergio Tommasini e Piero Correnti, 100percentoSanremo, si sono recati, unitamente alle altre rappresentanze consiliari di minoranza, in visita dal Presidente del Consiglio Alessandro Il Grande per una riunione programmatica dei prossimi impegni istituzionale delle riunioni dei referenti capi gruppo.
«I capigruppo potranno discutere in via preliminare alcuni temi e la minoranza avranno modo di proporre le proprie istanze nella speranza che la maggioranza assuma un atteggiamento di apertura e non di chiusura precostituita. Da parte del Presidente del Consiglio c’è apertura al dialogo, spiega il leader dei “100”. Attenderemo di vedere nei fatti come si costruirà questo rapporto di confronto tra i vari gruppi di maggioranza e opposizione.
Abbiamo poi familiarizzato con le prime pratiche che intenderemo portare avanti. Ci siamo soffermati sul Piano urbanistico comunale – continua Tommasini – anche in relazione alla prossima riunione che l’assessore Donzella ha richiamato giovedì mattina invitando gli ordini professionali e le associazioni di categoria.
Il PUC che è partito dal Comune verso la Regione prevedeva o non prevedeva il Piano Casa?», si domanda l’ex candidato sindaco del centrodestra. «Oppure lo prevedeva con forti limitazioni? Già su questo punto non c’è chiarezza. Nelle ex-zone agricole, che di fatto rappresentano 2/3 del territorio del Comune di Sanremo, non può essere applicato il Piano Casa in nessuna delle sue forme, neanche l’art. 3 che riguarda gli ampliamenti.
Tecnicamente bisogna proporre una variante alla Regione di modifica del PUC dove si andrà ad inserire integralmente oppure con limitazioni il Piano Casa».
«L’assessore Regionale Marco Scajola verrà in Comune a Sanremo la prossima settimana per capire come recepire e impostare la questione. Noi ci chiediamo – prosegue il consigliere di minoranza – come sia andata questa pratica? C’è qualcuno che ha commesso delle leggerezze? Qualcuno ha sbagliato ad impostare il PUC? Come mai dovremmo avere un PUC da approvare post-verifica regionale invece abbiamo un PUC da variare tornando in Regione?
Nell’analisi della pratica è particolare un passaggio della Delibera C.C. 75 del 2018 dove a pagina 19-20 leggiamo un intervento del già consigliere di maggioranza Formaggini che ripercorre l’origine del PUC e analizza i vari passaggi confermando che con La Regione ci sia stato un dialogo costante anche sulla questione del Piano Casa. Formaggini non è un urbanista e ammette chiaramente che il documento è difficilmente intellegibile ma fornisce alcuni spunti di riflessione.
L’argomento è complicato e speriamo venga fatta chiarezza anche in relazione all’importanza del documento», conclude Tommasini.