L’imperiese Giulia Quaranta Provenzano presente alla Mostra Internazionale “Spoleto Arte”

22 giugno 2019 | 11:06
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L’imperiese Giulia Quaranta Provenzano presente alla Mostra Internazionale “Spoleto Arte”
L’imperiese Giulia Quaranta Provenzano presente alla Mostra Internazionale “Spoleto Arte”
L’imperiese Giulia Quaranta Provenzano presente alla Mostra Internazionale “Spoleto Arte”
L’imperiese Giulia Quaranta Provenzano presente alla Mostra Internazionale “Spoleto Arte”
L’imperiese Giulia Quaranta Provenzano presente alla Mostra Internazionale “Spoleto Arte”

In occasione del prestigioso Festival dei Due Mondi

Impera. Sarà inaugurata sabato 29 giugno la Mostra Internazionale “Spoleto Arte”, a cura del prof. Vittorio Sgarbi (presso lo storico Palazzo Leti Sansi, Spoleto) – evento ideato e presentato insieme al manager di personaggi noti Salvo Nugnes. All’appuntamento parteciperà, oltre a numerosissimi celeberrimi nomi di spicco nel panorama dell’arte, della cultura, della scienza e dello sport a livello mondiale anche l’imperiese Giulia Quaranta Provenzano con le sue fotografie d’arte su pregiata tela dal titolo “Dove ha inizio la vita”, “Orchestra” e “Tra equilibrio ed ambizione, il fiore della pace”.

Giulia cosa significa per lei esporre durante una manifestazione così importante?

«Spero sia l’inizio di una carriera professionale dedita solo ed esclusivamente alla fotografia e alla scrittura di romanzi, poesie e recensioni critiche …Essere invitati e presenziare ad eventi di lustro ovviamente è una soddisfazione, ma qualsiasi partecipazione se non trova seguito rimane poco significativa, diviene per me inutile – e la sterilità la sento mortificante, specie quando animati dalla più sincera e tenace passione!».

Di cosa raccontano le sue fotografie d’arte “Dove ha inizio la vita”, “Orchestra” e “Tra equilibrio ed ambizione, il fiore della pace”?

«Come non potrebbe essere altrimenti parlano di me, che le ho scattate e rielaborate. Sono testimoni della mia interiorità, dei miei valori, delle mie speranze. La prima immagine vuole essere un doveroso invito al rispetto delle femmine, datrici di vita, del loro corpo – e della loro mente -culla primordiale per ogni uomo, animale, vegetale che sia (ne è un esempio appunto il nido immortalato conle tre ovette deposte, per la cova). Il secondo scatto invece ha quale presupposto la convinzione della sottoscritta che i viventi siano tutti interdipendenti, dunque “Orchestra” si propone come metafora di questo mio credo per cui ogni singolo elemento necessita degli altri per affermare la propria peculiarità. Infine la terza foto è una sorta di inno all’Eros nella sua accezione precipua, intimistica, non soltanto di attrazione “carnale” ma anche e piuttosto quale forza che tiene uniti imi desii, talora differenti, senza per questo annullarli».

Quali i suoi prossimi, futuri, progetti?

«Prima di conoscere lo straordinario Giuseppe Morrone e condividere con lui un intenso percorso, a fine marzo di quest’anno, ero una giovane diversa. Di certo, dunque, avrei risposto alla presente domanda sciorinando un’interminabile lista di traguardi da perseguire, razionalmente – tuttavia la Giulia ante 26/03 ha finalmente lasciato spazio ad una donna più consapevole di ciò che merita e oggi mi rendo conto che merito di sentirmi pur’io felice, non illudendomi con aspettative che poi puntualmente sono sempre state e potrebbero ancora venir – con una non escludibile probabilità – disattese perché dipendenti dalla convenienza e dall’opportunismo altrui. Quello che voglio dire cioè è che non continuerò ad oltranza a partecipare ad eventi senza veder riconosciuta con i fatti, con ingaggi una paventata stima. Un artista, dopo tutto, non smetterà mai di essere tale anche quando deciderà e se deciderà di ritirarsi dalle scene – semplicemente diverrà solo più egoista e al posto di farsi portatore di svolte e
sensibilizzazioni sociali, amerà principalmente sé, a difesa».